“Contro la mafia serve la reazione delle istituzioni”

Il Partito Democratico ha organizzato un'incontro con Nando Dalla Chiesa durante il quale si è delineata la dimensione della criminalità mafiosa nel nostro territorio

Il giornalista Marco alfieri, Frediano Manzi, associazione SOS Racket e Usura), Cosima Buccoliero, vice-direttrice carcere di Bollate, Giorgio Saporiti, Segretario SILP-CGIL provinciale e Nando Dalla ChiesaA dare la dimensione della gravità della situazione è l’accento dei mafiosi che abitano e operano al nord: è milanese. Quelle che ci sono qui sono le terze generazioni della mafia: integrate, influenti e in molti luoghi sicuri di operare in un tessuto sociale già ampiamente pervaso dalla cultura mafiosa che si respira nel sud Italia.
“Padrini a casa nostra”, è stato provocatoriamente sintetizzato nel titolo dell’incontro organizzato ieri sera, lunedì 20 settembre, dal Partito Democratico di Vedano Olona. Un’incontro che ha trasmesso con grevità la dimensione che il problema ha ormai raggiunto anche qui, in Lombardia, in provincia di Varese, in terra di polenta e bruscitt.
Sul banco la testimonianza d’eccezione di Nando Dalla Chiesa, dirigente del Partito Democratico, che da tutta la vita si occupa di contrasto alla criminalità organizzata. Insieme a lui anche il giornalista Marco alfieri, Frediano Manzi, associazione SOS Racket e Usura), Cosima Buccoliero, vice-direttrice carcere di Bollate e Giorgio Saporiti, Segretario SILP-CGIL provinciale.
Diversi punti di vista ma un’unica certezza: la mafia al nord c’è e tanti sono i suoi affari. Lo spiegano le tantissime indagini della magistratura, gli arresti delle forze dell’ordine e lo dicono gli omicidi che attraversano le cronache dei nostri giornali. «È una mafia in molti luoghi può contare su un tessuto sociale già omertoso e corrotto – spiega Dalla Chiesa – su imprenditori che si rivolgono a loro per avere a basso costo quei servizi che la legalità fornisce solo a costi elevati». E così abbiamo assistito alla penetrazione dell’attività mafiosa all’interno delle ditte che si occupano del movimento terra, nelle ditte che si spartiscono gli appalti pubblici. «In questo territorio grazie alle indagini della magistratura abbiamo visto con i nostri occhi i summit del gota della ‘Ndrangheta – ha raccontato Frediano Manzi – assistiamo alla piaga dell’usura che molti imprenditori sono costretti a subire e che in pochissimi hanno il coraggio di denunciare».

Una mafia sempre più pervasiva che il Partito Democratico porta al centro del dibattito politico, anche con incontri come questo. «La verità – ha spiegato Nando Dalla Chiesa ad una platea sbigottita (tra il pubblico anche la preoccupazione e l’appello di aiuto del consigliere di opposizione Giacomo Bonanno di Lonate Pozzolo e del sindaco Mario Aspesi di Cardano al Campo, due cittadine del nostro territorio che hanno conosciuto da vicino la criminalità mafiosa del nord Italia) – la verità è che nessuno qui è in grado di fare la lotta alla mafia, nessuno ha ancora introiettato la dimensione reale del problema e quindi un piano di azione per contrastarlo. L’antimafia non è una cosa che si improvvisa, e soprattutto non può essere fatta senza la coesione di tutto il tessuto sociale e di un unica risposta: violenta, compatta, muscolare e culturale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Settembre 2010
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