I numeri della scuola bustocca

In lieve aumento gli iscritti a primarie e medie inferiori; pressoché finite le liste d'attesa per nidi e materne. Complessivamente stabile il quadro di strutture e servizi

A Busto Arsizio l’anno scolastico sembra destinato ad iniziare nel solco della continuità, almeno per quanto attiene alle competenze del Comune. È forse il caso di fare il punto dando qualche numero, recuperato attraverso gli uffici di Palazzo Gilardoni, sulla realtà scolastica cittadina. La città ospita oggi sette istituti comprensivi statali, altrettante scuole materne statali, due materne comunali e dieci convenzionate; più due scuole primarie (elementari) paritarie e due medie inferiori private paritarie. Oltre a sette istituti superiori  statali, quattro paritari e due centri di formazione professionale. Ma con le superiori siamo già in zona di competenza della Provincia.

I numeri delle scuole dell’infanzia restano importanti, a dispetto di una natalità ancora contenuta. Le scuole materne contano 86 sezioni in totale con circa 2300 piccoli, quasi tutti residenti a Busto. Circa 700 i bambini dei nidi; il settore prima infanzia sembra comunque praticamente al completo, nel senso che le liste d’attesa non ci sarebbero più, come rimarca l’assessore Fantinati, e anzi risulta un’offerta al momento lievemente superiore alla domanda.
Per quanto attiene alle scuole primarie, al 24 agosto risultavano 3900 iscritti, di cui 3442 alle scuole statali. Per le medie inferiori, il dato complessivo degli iscritti è di 2531.
Rispetto al 2010-2011, si nota un leggero aumento delle iscrizioni: ma mentre nelle scuole paritarie vi sono aumenti di sezioni, ciò non accade in quelle pubbliche. Il centinaio di bambini in più in ingresso alle scuole elementari viene semplicemente "spalmato" sulle sezioni esistenti. Quanto all’attrattività, le scuole primarie bustesi ospitano un numero di bambini residenti fuori città all’incirca valutabile in uno su venti, o poco più: quello scolastico di base resta un servizio locale per eccellenza.

Sulle tariffe dei servizi, dagli uffici del Comune si fa sapere che un aumento si è avuto, ma relativamente alla quota minima fissata per la mensa scolastica: non essendoci più l’esenzione totale per la fascia di redditi più bassa si chiede un contributo minimo di un euro a pasto, ferme restando le facilitazioni per cui un secondo figlio della stesa famiglia paga il 50%, e il terzo niente. Sulle mense si è investito, attualmente quasi tremila sono gli iscritti, aumentati notevolmente negli ultimi anni. Riflesso anche del tempo pieno, che nelle scuole bustesi quest’anno dovrebbe essere salvo: tutte le scuole che già lo praticavano continueranno ad adottarlo.
Infine, il capitolo degli interventi sugli edifici scolastici, che, sempre per quelli di competenza del Comune, non contiene particolari novità, se non il passaggio della partita nelle mani della patrimoniale Agesp Servizi. Proseguono le manutenzioni e i comletamenti di opere avviate, si è ad esempio completata la cucina dell’asilo Speranza di Sacconago, si lavora per la sistemazione della plaestra delle scuole Rossi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Settembre 2010
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