Il Comune non vuole l’aperitivo a tappe nei bar del centro
Sabato 25 settembre andrà in scena "L'Americanata": 20 euro di ticket per bere "Negroni" o "Sbagliati" in quattro bar. L'assessore Cazzola non ci sta: "Esempio sbagliato"
Una serata da passare a colpi di aperitivi, di quelli pesanti. Ammessi solo “Sbagliato” o “Americano”: con un ticket da 20 euro (acquistato entro e non oltre l’11 settembre) si potrà “festeggiare” con gli organizzatori de “L’Americanata”, passeggiata alcolica a tappe per le vie di Gallarate in programma il prossimo sabato 25 settembre. Si comincia alle 18.30 al bar Juice, per poi proseguire a colpi di angostura, spumante brut, Martini Rosso, bitter Campari, Vermouth rosso e seltz ben miscelati al bar Giardino, al Manicomio e al Buddha. Tutto in pienissimo centro città, con alcune regole (specificate sui volantini, sul sito ufficiale e sul gruppo Facebook creato ad hoc): bere solo ed esclusivamente all’interno dei locali per evitare le multe (a Gallarate è ancora in vigore l’ordinanza che vieta di bere per strada), consumare solo ed esclusivamente i due cocktail sopra citati e non guidare se si è bevuto troppo (il motto di quest’anno è “oggi guidiamo poco perche dobbiamo bere”). Il tutto organizzato da quattro ragazzi di Busto Arsizio e Legnano, che sono arrivati alla quarta edizione di questo "evento" dopo due puntate nella città di Alberto da Giussano, una anno a Busto e l’approdo a Gallarate. Gli invitati sono stati migliaia, le adesioni molte meno (siamo a qualche centinaio di ticket comprati, in cambio chi beve riceverà un gadget). A non essere per nulla d’accordo è l’assessore alla Sicurezza Paolo Cazzola, il quale ha portato la questione in commissione (tutti unanimi nel condannare l’iniziativa) e continua a battersi per non permettere l’evento: «A prescindere che c’è un’ordinanza che vieta di bere in strada, che è un invito aperto a ubriacarsi senza misura e che si parla di alcolici che stendono un cavallo – spiega Cazzola -: è l’esempio stesso che è sbagliato. Invitare a bere per fare festa, come se fosse l’unico modo per ritrovarsi e fare nuove amicizie, è completamente sbagliato. Mi rincresce che gli esercenti dei bar in questione abbiamo dato l’assenso a questo inno al bere facile e smodato. Noi non ci stiamo e lo ribadiamo con forza. Come Comune non possiamo vietare un’iniziativa privata, ma di certo non possiamo tacere di fronte ad un messaggio così sbagliato. Compito del Comune è non solo perseguire, ma prevenire e guidare. Controlleremo per evitare che chi si ubriaca guidi e che vengano vendute bevande agli ubriachi: in molti saranno giovani neopatentati per i quali il livello alcolemico nel sangue consentito è 0. Se non dicessimo nulla ci faremmo complici di questo messaggio deleterio. L’alcol è una piaga troppo spesso ignorata, mentre si privilegiano temi frivoli». Gli organizzatori non replicano. Vedremo se l’avranno vinta loro o se il Comune in un modo o nell’altro riuscirà a fermare la pazza corsa all’aperitivo.
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