Lavori senza fine alle scuole Rossi, insorge il consiglio d’istituto
Alla beffa di non avere (da due anni) a disposizione il locale a pianterreno s'è aggiunto il danno di un allagamento. Genitori e docenti scrivono al sindaco e ai responsabili del procedimento
La palestra doveva essere pronta ben prima dell’inizio dell’anno, ma è ancora tutto per aria. Anzi, peggio: il seminterrato è stato pure interessato, con immaginabile danno, da un allagamento. Succede presso il plesso delle scuole Rossi di Borsano.
Così, un paio di settimane or sono il consiglio di Istituto dell’lstituto comprensivo Galilei, del quale le Rossi fanno parte, ha deciso di chiedere per iscritto al sindaco Farioli, al Responsabile Unico del Procedimento e direttore dei Lavori, al Responsabile della Sicurezza ed all’impresa appaltatrice, ognuno per le proprie competenze, "di avere comunicazioni ufficiali sui tempi di consegna degli spazi in ristrutturazione, alla luce dei recenti fatti (allagamento a causa di un riflusso fognario dell’allaccio appena eseguito(??) e della tenuta di un serramento)".
Quello che sta per iniziare, sottolinea il consiglio, che riunisce docenti e genitori, è il secondo anno scolastico dalla consegna del cantiere. Ciò nonostante si fossero ottenute ampie rassicurazioni, in un incontro del maggio scorso con il responsabile del cantiere e il competente funzionario comunale, che il termine definitivo delle opere sarebbe stato entro e non oltre il 30 giugno scorso.
"Naturalmente così non è stato", prosegue la missiva spedita agli interessati e al sindaco, "visto che a tutt’oggi non è ancora stato posato il pavimento della sala, e non può essere posato fino all’asciugatura del massetto di sottofondo allagatosi con il riflusso fognario citato".
Inoltre, in cortile fanno ancora "bella" mostra di sè macerie e rifiuti, "con grave pericolo per il personale docente, non docente e per i piccoli utenti".
"Visti gli scarsi risultati ottenuti con i canali istituzionali" il consiglio di istituto sta esplorando la possibilità di adire le vie legali per verificare la gestione dell’appalto dall’inizio delle procedure ad oggi; ed eventualmente far riconoscere "il danno materiale e morale subito [dalla scuola] in questi anni per l’impossibilità di esercitare in maniera corretta una materia importantissima nella percorso educativo e formativo dei ragazzi". Oltre al fatto di dover "sopportare per il secondo anno consecutivo disagi, polvere, odori e limitazioni degli spazi funzionali e necessari alle attività didattiche".
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