Stranieri in classe per integrarsi
Riscuote consensi e risultati il progetto di integrazione voluto da Comune, rete dei presidi varesini e UST. A quindi giorni dall'avvio della classe i progressi sono già visibili
Sono passate più di due settimane dalla prima campanella di questa classe sperimentale. Una classe particolare e innovativa che proprio questa mattina ha ricevuto la visita dell’assessore ai servizi educativi Patrizia Tomassini, dei due presidi di riferimento (Antonio Antonellis della media Vidoletti che ospita le classi e Lorena Cesarin dell’Anna Frank che è stata capofila del progetto) e del rappresentante dell’UST (Ufficio scolastico territoriale) Giovanni Resteghini che da anni si occupa di intercultura.
I ragazzini, dai 6 ai 14 anni, hanno ricevuto la visita mentre erano impegnati con le cinque docenti di riferimento ( due assegnate dall’UST e tre educatrici del Comune): ogni giorno, i 30 studenti, tutti stranieri appena arrivati in Italia, vengono in questa scuola per imparare l’italiano, ricevere una preparazione adeguata per entrare nelle classi di riferimento e superare le difficoltà.
Il progetto, voluto fortemente dall’Assessore Tomassini e che ha trovato nei presidi di Varese validi alleati, è descritto in un protocollo, messo a punto dal Preside Salvatore Consolo dopo una serie di confronti con tutte le parti coinvolte. Scuole e Comune hanno messo insieme forze e finanziamenti per realizzare un progetto che già in altre città italiane, in primis Firenze, ha dato risultati brillanti. Il lavoro in classe, che sarà graduato a seconda delle esigenze e delle risposte dei singoli, verrà seguito da un periodo di inserimento soft con accompagnamento nelle classi: « Il valore di questo progetto – ha sottolineato la preside Cesarin – è soprattutto il supporto psicologico che viene dato a questi ragazzini, che non si sentono abbandonati con il loro problemi».
Determinante, per la prosecuzione di questo progetto, sarà il supporto del Comune: « Finalmente vedo realizzato un progetto che perseguivo da molti anni – ha commentato Patrizia Tomassini – Ho sempre creduto che l’integrazione nelle classi degli studenti stranieri andasse affrontata con politiche innovative. Questo è un progetto molto importante che spero possa continuare nel tempo, anche dopo che sarà scaduto il mio mandato. Sono convinta che i risultatti che si otterranno saranno talmente importanti che non si potrà più tornare indietro».
Intanto, nel giardino della Vidoletti, i ragazzini stranieri fanno ginnastica insieme agli studenti della media. Insieme giocano a calcio e si sfidano con la staffetta: l’integrazione è già realtà.
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