Telecom o il consorzio: chi porterà la banda larga in Lombardia?
Regione Lombardia deciderà il vincitore del bando per l'abbattimento del digital divide entro l'anno. Coinvolti 50 comuni della provincia di Varese
Chi abbatterà il digital divide in Regione? In gioco ci sono i 41milioni di euro messi a disposizione dal Pirellone, e a contenderseli sono due grandi sfidanti: Telecom Italia contro un consorzio di operatori costituito da Wind, Vodafone e Fastweb.
Questi 41 milioni di euro arrivano da un bando annunciato lo scorso mese di maggio da Regione Lombardia e finalizzato a velocizzare l’accesso a Internet nelle case di molti lombardi. Ancora tanti comuni del nostro territorio, infatti, sono costretti a navigare molto lentamente su Internet, o a non navigare affatto. Regione Lombardia aveva individuato 707 comuni con una velocità ritenuta non accettabile rispetto agli standard europei, 50 di questi comuni sono in provincia di Varese. Da qui l’idea di mettere a disposizione 41 milioni di euro, che dovranno finanziare non più del 70% di un progetto, privato, per l’abbattimento di questa barriera. I fondi, in sostanza, servono a rendere interessante un mercato che, per le sue dimensioni e per il basso numero di abitanti, non sarebbe sufficientemente attraente. Da allora sono state molte le aziende che hanno inviato proposte in Regione. Il bando è stato chiuso nel mese di agosto ed ora, ci spiegano dal Pirellone, sono due i progetti in competizione. Entrambi (quello di Telecom e quello di Wind+Vodafone+Fastweb) hanno lo scopo di creare una rete capillare, portando la banda larga in tutti i 707 comuni.
La decisione sul vincitore del bando arriverà entro fine anno, dopo di che il vincitore avrà due anni di tempo per completare il lavoro. Man mano che le varie centraline saranno realizzate, la rete sarà subito disponibile, quindi alcuni comuni potranno ottenere la banda larga con qualche mese di anticipo rispetto agli altri.
Regione Lombardia, nel bando, è particolarmente esigente in merito alla qualità della linea e, soprattutto, in merito ai prezzi al cliente. Gli operatori, infatti, non potranno proporre tariffe superiori alla media di mercato e quindi ai valori concorrenziali.
Tra i comuni inclusi c’è anche quello da Luvinate, che da anni combatte per affrontare questo problema. Il vicesindaco Alessandro Boriani ha portato avanti una campagna mediatica, mirata ad attirare l’attenzione di istituzioni e di compagnie telefoniche come Telecom, intervallata da qualche promessa degli operatori telefonici ma mai culminata in un vero risultato. Luvinate, ad oggi, è un comune dove la linea internet è a 56k per gran parte della popolazione. Poi l’idea di richiedere fondi tramite il bando per la connettività di Regione Lombardia, pubblicizzata da Boriani anche su VareseNews. Ora la Regione ha risposto positivamente anche nel caso di Luvinate.
«Ai tanti cittadini che in questi anni, in numerose occasioni, ci hanno manifestato il proprio disagio per l’oggettiva situazione di deficit tecnologico, possiamo finalmente dare una buona notizia», ha dichiarato Alessandro Boriani. Di sicuro questa notizia farà piacere anche a tanti altri comuni, che per ora possono accedere alla banda larga solo con soluzioni alternative, come le chiavette UMTS o le soluzioni wireless di Eolo.
Ecco l’elenco dei comuni che saranno coinvolti dall’iniziativa della Regione: Agra, Bedero Valcuvia, Brezzo di Bedero, Brinzio, Brusimpiano, Cadegliano-Viconago, Cantello, Caravate, Carnago, Casalzuigno, Casciago, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Cassano Valcuvia, Castello Cabiaglio, Castelveccana, Castiglione Olona, Cazzago Brabbia, Cocquio-Trevisago, Comabbio, Comerio, Cremenaga, Crosio della Valle, Cuasso al Monte, Curiglia con Monteviasco, Dumenza, Duno, Golasecca, Gorla Maggiore, Inarzo, Ispra, Jerago con Orago, Luvinate, Marzio, Masciago Primo, Mercallo, Montegrino Valtravaglia, Monvalle, Morazzone, Mornago, Oggiona con Santo Stefano, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore, Porto Valtravaglia, Ranco, Sesto Calende, Ternate, Travedona-Monate, Tronzano Lago Maggiore, Valganna e Veddasca.
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