Troppi incidenti in montagna per cercare funghi
L'ultimo episodio mortale la scorsa settimana. I consigli del soccorso alpino di Varese dopo l'ennesimo intervento sui boschi della Valcuvia
Quarantaquattro morti dall’8 luglio al 10 settembre tra cercatori di funghi ed escursionisti. Centotrenta interventi CNSAS – Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico.
Sono questi i dati diffusi dal vicepresidente del Cnsas Valerio Zani qualche giorno fa per commentare l’allarmante numero di incidenti che ha visto coinvolti i cercatori di funghi durante quest’estate.
Si tratta, a detta degli stessi esperti del soccorso in montagna di «un numero al di fuori di tutte le medie degli anni passati. Morti per cadute o scivolamenti, causati spesso da scarpe totalmente inadatte alla montagna, alla scarsa conoscenza della zona. Ma anche infarti o malori gravi: oltre il 70 per cento delle persone decedute è infatti di età superiore ai 60 anni».
Per questi motivi anche il soccorso alpino di Varese ha organizzato alcuni incontri con l’obiettivo di spiegare i rischi e i pochi accorgimenti per non rischiare anche nel bosco a pochi chilometri da casa, l’ultimo dei quali venerdì scorso a Luino.
Il consiglio generico è ovviamente quello di non strafare, compiere uscite brevi e in terreni non pericolosi se non si ha una buona condizione psico fisica. Dal punto di vista logistico, poi, bisogna lasciar detto a qualcuno dove si va o lasciare nella macchina un biglietto (quindi va evitata l’abitudine di molti a custodire il “posticino segreto” che, se in caso di incidente lo rimane troppo, causa ritardi nei soccorsi). Poi non bisogna nascondere la macchina: tenerla parcheggiata in maniera visibile rende più facile il riconoscimento, anche dall’alto, alle forze dell’ordine e ai soccorritori. Altri accorgimenti: meglio vestirsi con colori sgargianti, rosso o giallo e non i soliti marrone e verde (e questo può essere un vero toccasana anche in periodo di caccia). In ultimo: è fondamentale indossare una calzatura da montagna, gli stivali gommati sono invece pericolosissimi. Infine non andare mai da soli. Per questo motivo il CNSAS ha realizzato un opuscolo dove sono presenti tutte le informazioni per affrontare una stagione. Dalle condizioni del tempo che si possono incontrare alle vipere, dai consigli per passare una notte all’adiaccio agli indumenti più appropriati.
La situazione nel Varesotto.
Nei rilievi della Valceresio, come del Luinese, i funghi si trovano. Siamo di fronte ad un’annata che va verso il termine, ma nonostante questo, personale del Cnsas riferisce di numerosissime auto già dalle prime luci dell’alba parcheggiate nelle zone scelte dai fungiatt come punto di partenza per le passeggiate. Se ora rimangono alcune settimane ancora per completare le ricerche di funghi, c’è da tenere presente che i boschi cominceranno presto a popolarsi di cercatori di castagne: anche i questo caso, benché le escursioni richiedano minor tempo, è sempre bene attenersi ai consigli.
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