Livingston: sospesi i voli, 500 lavoratori a rischio
La compagnia è sull'orlo del baratro: tutte le operazioni sono state sospese, i voli vengono garantiti da altre compagnie. Lunedì incontro al Ministero dello sviluppo economico per evitare il fallimento
Cinquecento posti di lavoro a rischio e centinaia di passeggeri – impossibile sapere il numero preciso – in giro per il mondo. A distanza di due settimane dalle prime avvisaglie, la salvezza di Livingston è ormai appesa ad un filo: sfumata la possibilità di ottenere una linea di credito per continuare a operare, le speranze sono riposte nell’incontro convocato per lunedì al Ministero delle Sviluppo Economico, dove vertici dell’azienda e sindacati incontreranno il Ministro Paolo Romani. Nella notte tra venerdì e sabato la compagnia ha comunicato con una nota ufficiale la “sospensione di tutte le operazioni di volo”. I voli – almeno secondo le informazioni attualmente diramate – saranno garantiti comunque da un’altra compagnia.
L’obbiettivo dell’incontro al ministero, a questo punto, è di avere un po’ di ossigeno e poter operare fino alla mezzanotte di giovedì 14 ottobre, fino a che non sarà sospeso, per decisione di Enac, il Certificato Operativo. Arrivare fino a giovedì sarebbe un segnale importante, significherebbe non solo evitare il fallimento, ma anche riportare a casa i passeggeri in giro per il mondo e tutelare l’immagine di una compagnia comunque ancora efficiente e dotata di professionalità (il certificato che autorizza ad operare è stato sospeso, non ritirato). Martedì è prevista l’apertura della procedura di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti, che in totale sono 500: sono quasi tutti di base a Malpensa e Cardano al Campo. Ieri sera hanno seguito fino a tardi, nella sede di Cardano al Campo, l’evolversi della situazione, fino alla lettura (nella foto)dello scarno comunicato in cui ci si affida appunto all’incontro di lunedì per risolvere "la grave situazione aziendale".
Anche nella giornata di ieri, con la sede invasa da centinaia di lavoratori, il management ha continuato a lavorare, guidato dall’a.d. Pellegrino D’Aquino. La crisi di Livingston è partita dalle difficoltà prima e poi dal fallimento dei Viaggi del Ventaglio, che assicuravano una fetta consistente dei voli della compagnia: dopo il febbraio 2009, la compagnia è finita nelle mani della Hg Holding che fa riferimento all’imprenditore Massimo Ferrero, impegnato in tanti business diversi tra cui il cinema. La compagnia ha rinnovato la flotta con più moderni Airbus in leasing (sono arrivati ad un massimo di sei, tre a medio raggio e tre a lungo raggio) Negli ultimi mesi le difficoltà finanziarie hanno portato progressivamente la flotta ad assottigliarsi, complici i costi di leasing troppo alti: a settembre la compagnia aveva a disposizione solo due A321: uno dei due è rimasto bloccato a Malta dopo un ciclo di manutenzione, l’azienda aveva debiti che non poteva pagare. Dalla metà di settembre i voli sono stati affidati ad una compagnia portoghese Euro Atlantic. Nei giorni scorsi ci sarebbero stati almeno tre acquirenti interessati a rilevare la compagnia, Livingston chiedeva una linea di credito da 3 milioni 600mila euro per continuare ad operare. Ma le banche hanno chiuso i rubinetti.
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