Missione San Pietroburgo: l’industria lombarda per l’energia si fa conoscere

Una vera "ambasciata" quella in terra russa di Energy Cluster, presentata dal presidente Alberto Ribolla. Coinvolte camere di commercio e articolazioni territoriali di Confindustria, in vista scambi proficui anche per la Liuc

La Russia, mercato enorme, appetibile, e sbocco naturale per chiunque lavori nell’impiantistica o in qualsiasi campo legato all’energia. È questo il tema dell’incontro odierno in Ali, l’organismo locale legnanese/altomilanese di Confindustria, nel quale si sono presentati spunti e risultati della "missione russa" a San Pietroburgo (12-16 ottobre), organizzata da Energy Cluster, aggregazione di imprese lombarde del settore energetico presideuta da Alberto Ribolla. Una missione che ha coinvolto Ali, Univa, Assolombarda, L’Università Cattaneo-Liuc di Castellanza, le Camere di Commercio di Milano e Varese con Promos e Provex rispettivamente. Insomma, un’autentica ambasciata in massa. "We’re ‘made in Italy’ as well" l’azzeccato slogan che ha accompagnato gli industriali di venti aziende, otto di grandi dimensioni e dodici "piccoli" (le piccole imprese sono il 50% degli associati in EC) nell’avventura che li ha portati alla capitale voluta tre secoli fa dallo zar Pietro il Grande. Perchè il problema è come sempre quello di farsi conoscere; e di penetrare in un mercato molto diverso come quello russo, ancora legato ai vecchi kombinat, imprese integrate verticalmente, di grandi o enormi dimensioni, con tecnologie spesso valide, ma in un clima d’impresa molto diverso dal nostro.

A presentare i risultati il presidente di Energy Cluster, Alberto Ribolla (foto). Che innanzitutto presentava il concetto dei cluster, graditi a Bruxelles e non concepibili come classici "distretti" industriali, ma che prevedono una collaboraizone intena fra produttori, enti pubblici, università, finanza, media, organizzazioni di categoria. Fare sistema, in altre parole: il mantra degli ultimi anni. «Concentrarsi su pochi Paesi scelti con attenzione, e non fare del ‘mordi e fuggi’ ma mantenere e rafforzare nel tempo questi rapporti» la chiave dell’internazionalizzazione di Energy Cluster. Le "specializzazioni" finora mirate sono il Canada e la Russia: il primo come detentore delle più grandi riserve note di petrolio dopo l’Arabia Saudita, la seconda "zarina" globale del gas naturale. «La missione a San Pietroburgo è nata appena a luglio, avervi portato venti aziende non è stata impresa da poco. Il mercato locale è interessante e difficile, soprattutto potrà interessare soggetti di grandi dimensioni. Abbiamo incontrato i direttorati della regione di San Pietroburgo, le associazioni imprenditoriali, inclusi i gruppi di buyers come Gas Club che fanno riferimento alla Gazprom (la potentissima compagnia russa, monopolista su interi Paesi); ci siamo presentati come Energy Cluster ad un convegno in cui si discutevano gli scenari energetici dei prossimi decenni». Le imprese lombarde che lavorano direttamente o indirettamente per il settore energia sono «eccellenti, esportatrici, internazionali» per vocazione. Potrebbero trovare alimento anche dai piani del governo per centrali nucleari di cui si parla proprio oggi con rinnovata attenzione dopo le dichiarazioni del ministro Romani. «Otto centrali nucleari significherebbero 450mila posti di lavoro nell’indotto» cita Ribolla. «Ieri il ministro ha riconosciuto che nell’Alto Milanese vi sono le competenze – anche per il nucleare, volendo. Dopo il 1987 le aziende attive nell’impiantistica non hanno fatto che riorientare» una produzione che è per natura multifunzionale. Se nella tecnologia dell’atomo propriamente detta siamo oggi fuori gioco, ogni centrale, ricorda Ribolla, potenzialmente sarebbe al 70% opera italiana.

Il vicepresidente di Energy Cluster Gianangelo Mainini ha precisato vari aspetti della missione russa, la prima grande spedizione di EC dopo quella "numero zero" a Boston e in Canada. «Dobbiamo farci conoscere, in Russia come in Canada sono meravigliati di questa realtà lombarda di settore, non hanno un’immagine corretta dell’Italia. Ora ci sarà una fase di follow up dei contatti stabiliti a San Pietroburgo» e seguirà una fase di scambi di visite, che coinvolgerà imprenditori russi attesi in primavera in Lombardia, e anche la Liuc come si vedrà.
Per Ali, il vicedirettore Andrea Pontani si è soffermato sul fatto che «per tornare a crescere bisogna agganciare i Paesi emergenti», e la Russia, declino demografico o no, economicamente oggi marcia al +4% di Pil l’anno, trainata dalle esportazioni di gas. Un paese «difficile, con un capitalismo fortemente relazionale», nel quale si può entrare «solo facendo squadra, imprese e istituzioni insieme come sistema-Paese».
Per l’Università Cattaneo-Liuc, il professor Fernando Alberti, responsabile dell’internazionalizzazione ricordava come da tempo l’ateneo abbia un corso di laurea in ingegneria gestionale con indirizzo per l’energy management, e i rapporti stretti con la FINEC, l’università pietroburghese per l’economia e la finanza anche in vista di scambi non solo di studenti, ma di docenti, e di curricula condivisi che diano titoli riconosciuti in Italia come in Russia. Non solo soldi, però: i rapporti sono coltivati anche con la facoltà dell’università statale di San Pietroburgo che tiene un corso di cultura italiana; a fine gennaio gli studenti russi saranno i benvenuti e potranno visitare delle aziende, inserendo così la voce "industria lombarda" nel grande quadro della nostra cultura nazionale.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 19 Ottobre 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.