Puzza nel tradatese, risolto il mistero

L’impianto di compostaggio “La natura che vive” ammette due errori nella lavorazione e assicura: “In arrivo una centralina meteo per programmare meglio la lavorazione”

Una lavorazione del compostaggio“Un puzza insopportabile”. “Un odore nauseabondo”. “Sto male a sentire quell’odore”. Sono molte le lamentele giunte in redazione e in comune a Tradate sugli odori che da qualche tempo si sentono nel tradatese, soprattutto nella zona industriale e ad Abbiate Guazzone. Un odore “acre” viene definito, che impedirebbe, nelle ore calde, anche di tenere aperte le finestre.
Le segnalazioni, soprattutto nella zona industriale, individuano delle possibili cause: l’impianto di compostaggio “La natura che vive”, aperto tre anni fa, dove vengono raccolte sterpaglie da tutta la provincia. Qualcun altro indica la nuova piattaforma ecologica, inaugurata a settembre proprio nella zona. «Escludiamo si possa trattare della piattaforma – spiega Gianfranco Crosta, presidente della Seprio Servizi -. È tutto in regola e nella norma, non ci sono odori di quel genere».

Il problema però esiste e lo confermano anche dall’Azienda agricola Vanin Gino che gestisce l’impianto di compostaggio e già oggetto di verifiche nei giorni scorsi da parte dei tecnici comunali e di Provincia di Varese. «Abbiamo avuto due problemi operativi, uno ad agosto e uno a settembre, la settimana scorsa – confermano dall’azienda agricola -. È stata una leggerezza di un operatore che ha mosso il materiale in decomposizione quando c’era troppo vento. Abbiamo fermato il lavoro appena ce ne siamo accorti, ma ormai il danno era fatto e chiediamo scusa per i disagi che si sono creati. Esistiamo da tre anni, se questi problemi non ci sono mai stati ci sarà un motivo. Non si ripeteranno».

Dall’Azienda agricola spiegano anche di aver appena ordinato una nuova e innovativa centralina meteorologica: «Questo ci permetterà con maggiore anticipo di programmare gli interventi che prevedono il rivoltaggio del materiale – proseguono dall’azienda -. Vorremmo però segnalare che questi odori potrebbero non essere tutta nostra responsabilità. Ci sono molte altre attività in questa zona. Inoltre, da noi vengono scaricati i container di materiale biologico che provengono da molte piattaforme ecologiche di tutta la provincia. Sono però cassoni che a volte non vengono trattati con cura, che contengono acqua o che vengono lasciati lì anche un mese: quando ci arrivano vengono scaricati con il processo di compost che è già stato avviato. Anche questo può generare cattivo odore».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2010
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