Allagamenti e piccoli crolli, la “scuola modello” fa acqua

Studenti e professori inquieti, stretti tra i proclami ufficiali e la realtà di tutti i giorni: spazi troppo piccoli e qualche episodio di guasto

La scuola più bella d’Italia? Sarà la più bella, ma qualche problema ce l’ha. Non sempre piccolo. Gli episodi si sono susseguiti uno all’altro, quasi con una escalation di gravità, tra allagamenti e crolli delle controsoffitature. A spingere gli studenti a sollevare il velo opaco che ha tenuto fino ad ora nascosti gli episodi ci ha pensato, paradossalmente, la visita del ministro Gelmini. Curata nei minimi particolari per evitare qualunque contestazione, ha finito per far emergere il malumore di chi la scuola la abita tutti i giorni e non solo nelle occasioni ufficiali: in questi giorni ci sono arrivate da alcuni studenti numerose segnalazioni su episodi precisi e circostanziati. Il primo, già noto, era quello occorso al momento dell’inaugurazione, con l’allagamento che aveva reso inagibile temporaneamente la palestra della struttura, invasa quel giorno da migliaia di studenti, ma anche da centinaia di invitati, con i maggiorenti del PdL e della Lega in prima fila. Sembrava solo un piccolo incidente di percorso dettato dalla fretta per l’inaugurazione, risolto di gran carriera, invece era solo il primo episodio. L’allagamento della palestra principale si è ripetuto anche successivamente, mentre la palestrina più piccola, quella con gli attrezzi, avrebbe a subito addirittura un crollo della controsoffittatura. E pochi giorni fa si sarebbe persino staccata una ringhiera, fortunatamente senza danni. A questo si aggiungono altri disagi lamentati dagli studenti: «negli spogliatoi [della palestra] c’è un solo bagno (per circa 40 ragazze nella stessa ora) e il bagno per i disabili è sempre fuori uso» lamenta una studentessa.  

Episodi che richiedono forse una verifica della struttura, completata a tempo di record durante l’estate per permettere l’apertura a settembre dell’Istituto, costato complessivamente 26 milioni di euro, contro i poco più di 12 preventivati inizialmente. Rimangono poi i problemi segnalati già dai primi giorni, legati in particolare agli spazi: la scuola ha concentrato 1800 studenti in un unico plesso nel centro della città. Gli insegnanti hanno giudicato subito troppo piccole le aule, specie con le nuove classi anche da 30 studenti nate proprio per effetto della riforma. «E dentro si è abbagliati dal sole, per fortuna che adesso piove» dice ironica (ma non troppo) un’insegnante, confermando la prima impressione che ci era stata data dai suoi colleghi all’inaugurazione. Senza contare poi gli aspetti più comici, come quello della lavagna elettronica portato sul posto solo al momento della visita del ministro. Come i carri armati e gli aerei spostati da un punto all’altro alla vigilia della guerra, per essere mostrati ai generali…
I ragazzi – dal canto loro – lamentano anche gli spazi esterni troppo limitati, ma anche l’obbligo di uscire dall’Istituto durante la pausa di metà giornata. Non esattamente come nei campus americani presi a modello.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Novembre 2010
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