Area delle Nord, Rossi: “Ci sono nuovi soggetti interessati”

"Un modo sbagliato di avvicinare pubblico e privato, manca progettualità" attacca l'ex sindaco DC. Confermata l'alleanza Indipendenti di Centro-Unione Italiana (Librandi); "contatti" con UDC e Manifattura Cittadina

La questione dell’area delle ex ferrovie Nord a Busto Arsizio resta più in alto mare che mai, il suo futuro misterioso quanto il passato dell’Area 51, ed ecco che fra i tanti sussuri e grida emerge dagli Indipendenti di Centro un’indiscrezione che l’ex sindaco Gian Pietro Rossi (foto a sin.), animatore e ispiratore del gruppo, non ha problemi a lasciarsi "sfuggire" quando gli si chiede come proceda l’attività in vista del voto amministrativo. La vicenda dell’abbandono della Pro Patria ha scatenato una ridda di dubbi e di illazioni che tali resteranno fino a definitiva e pubblica pronuncia degli interessati. Le voci che Savino Tesoro possa disimpegnarsi dall’operazione Nord targata Tecnocovering-Vegagest persistono; così «ci siamo attivati come gruppo, avremmo trovato anche forze fresche», ossia persone disponibili, nell’eventualità, a portare avanti il progetto. Il quale, peraltro, al momento non è che un’idea in cerca di maggiori certezze per il futuro. «Cercherò di incontrare anche Tesoro, per il quale, come per il figlio, devo dire, resta intatta comunque vada la mia stima personale».

– "Un’amministrazione senza progettualità"
Rossi al riguardo della vicenda calcistica è spietato: «Non è la prima volta che un ex patron della Pro Patria lamenta che non sono state mantenute delle promesse che gli erano state fatte» butta lì. «Non ci sarà forse dietro un modo sbagliato di avvicinare pubblico e privato?» La frecciata arriva dritta a Palazzo Gilardoni, con cui notoriamente Rossi ha un rapporto gelido, per ragioni anche personali. «Sono contro questa amministrazione, mi ha sempre ‘snobbato’. Del resto, cos’hanno fatto in questi anni, in concreto? Quali sono i loro progetti? Potrò non essere stato il migliore come sindaco, ma qualcosa, almeno, ai mie tempi ho fatto. Ad esempio, quel Parco Alto Milanese che vedo dalle finestre di questa clinica…»  Sì, perchè nemmeno un bypass con relativa convalescenza ferma il sindaco emerito (titolo tributatogli proprio dall’amministrazione Farioli quattro anni or sono), che con il progetto degli Indipendenti di Centro ha ritrovato una sua "giovinezza" politica, lanciando un gruppo in cui crede moltissimo. «Almeno cinque di queste persone per professionalità ed esperienza sarebbero degnissimi sindaci per la città» sostiene. E contrasta "i suoi tempi", interrotti brutalmente nel 1993, con l’amministrazione in carica. «Tante delle cose fatte erano prosecuzione di progetti avviati da noi», così al parco del Museo del Tessile, o con l’abbellimento del centro. Alle amministrazioni targate Lega e PdL-Lega «è mancata la progettualità, un’idea per il futuro della città» come i più critici, di varia estrazione, colgono già dagli obiettivi del PGT. Ma non è che ai suoi tempi era più facile fare? «Macché, avevamo delle scelte obbligate» replica Rossi. «Ora ci saranno pure i vincoli di spesa, ma non si è stati capaci di cogliere le opportunità dei fondi europei, ad esempio. Proprio per mancanza di idee». E rivanga aneddoti lontani, con memoria da elefante: «Nel 1993, discutendo il bilancio, chi oggi presiede il consiglio comunale mi diceva che in piazza Venzaghi non ci andava il parcheggio, ma un parco. Bene, quanti alberi hanno piantumato questi signori in diciassette anni?»

– Dopo gli avversari, gli amici conquistati e quelli da conquistare
Non ci sono solo gli avversari da punzecchiare per fortuna, ma anche gli amici: è di questi giorni la conferma definitiva del patto di alleanza degli Indipendenti di Centro, con Unione Italiana, la formazione di centrodestra fondata dall’imprenditore Gianfranco Librandi, il quale, lanciatosi in una ardita candidatura a sindaco di Milano, non ha mancato di "buttare l’occhio" anche su Busto Arsizio, anzi di annunciare pubblicamente la discesa in campo del movimento. Tanto da avvicinare il gruppo di Rossi nei mesi scorsi, e suggellare un’amicizia elettorale che pianta una "bandierina" anche all’ombra della basilica di Santa Maria. «Il contatto è avvenuto da parte loro» conferma Rossi, «seguivano con simpatia quanto di noi appariva sulla stampa; ci siamo confrontati, ho avuto modo più volte di incontrare di persona Librandi, che non conoscevo, trovando consonanze sulle questioni etiche della politica, sul nostro desiderio di una politica, in senso buono dico, "all’antica". Librandi si definisce un moderato di destra, ma più centrista, direi, e anche loro, già nel nome, sono contro le divisioni, e per una politica seria» conclude Rossi. Altre alleanze possibili sono l’Udc e Manifattura Cittadina. Con la prima ci sono contatti avviati, interrotti al momento dagli Indipendenti di Centro in attesa del completo ristabilimento dell’ex sindaco. Con Manifattura Cittadina l’intenzione di "stringere" ci sarebbe, benchè per il gruppo appaia più probabile una scivolata nell’orbita del centrosinistra targato PD. Ma tutto è possibile e la porta resta aperta, anche se prima o poi bisognera dire «chi c’è c’è», come riconosce Rossi.

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Pubblicato il 03 Novembre 2010
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