Caro televisore, quanto è difficile buttarti… ancora per un po’

Per gettare in vecchio tv color c'è la fila. Agesp sta potenziando il servizio al centro multiraccolta, in spazi e mezzi dedicati, e tra un anno il problema sarà risolto

Nella Russia sovietica si doveva attendere mesi per acquistare un televisore: nel ricco Occidente, lo si deve fare per buttarlo. Sulla difficoltà di liberarsi dei rifiuti elettronici (RAEE) presso il centro multiraccolta di viale Tosi in zona industriale, gestito da Agesp, ci eravamo già dilungati in qualche occasione, ricevendo le sollecite risposte della società. Che ultimamente aveva inserito il problema degli spazi limitati per la consegna di tali rifiuti tra quelli da affrontare con gli interventi per la raccolta differenziata.
A segnalare gli srascichi perduranti del problema è il consigliere comunale Antonello Corrado, già col fiato sul collo di Agesp per tutt’altre vicende, ma che ha "scoperto" di persona, a sua volta, questo problema. «Con l’avvento del digitale terrestre un sacco di gente è stata costretta a cambiare la tv. Bene, vado anch’io a portare il vecchio tv color in viale Tosi. Lì mi dicono che no, bisogna prenotarsi al numero verde segnato su un cartello. Mi risponde l’ufficio igiene ambientale, mi dicono che entro dicembre mi richiamano. Un mese: e mi hanno anche detto che prima ce ne volevano due, di mesi». Alla fine al consigliere viene comunque concesso di entrare nel deposito a scaricare il televisore, visto che ormai è lì e al momento lo spazio c’è: «i contenitori erano vuoti, non c’era un solo schermo. Ma allora? Non capisco. Se ci fosse stato il pienone, capisco le attese. Se per caso avevano appena svuotato i contenitori, allora perchè far attendere, parlare di attese di mesi? È chiaro che ci sarà gente, incivile, che poi si stufa e butta dove capita. Ma all’Agesp l’hanno visto che in giro, nei boschi, è ancora pieno di televisori abbandonati?»
 
Tutto dipende dalla scarsa disponibilità di spazio per i RAEE, i rifiuti elettronici: Agesp sta provvedendo, per quanto può. Avute le necessarie autorizzazioni dalla Provincia ha portato da uno a due metri cubi per volta la sua capacità "di accoglienza", ancora molto limitata, e sta sgombrando via camion i "nuovi arrivi" per quanto possibile. «Ogni giorno in cui il mezzo per il ritiro degli ingombranti non è impegnato» spiega la presidente Giuseppina Basalari, «lo mandiamo al consorzio per la consegna di televisori. Adesso è una settimana che viaggia a pieno carico. Di tv color non se ne sono mai visti tanti come nell’ultimo anno». C’è da crederlo, con il digitale terrestre. «Quello che fa pensare, è che si buttano televisori perfettamente funzionanti, e anche recenti, solo per non avere il fastidio del doppio telecomando». Considerazioni morali a parte, Agesp un impegno per il futuro ce l’ha: una volta ultimati i lavori del centro multiraccolta, a settembre 2011 la capacità di raccolta salità a trenta metri cubi e il problema potrà considerarsi risolto. Per ora, non resta che accodarsi e incrociare le dita.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Novembre 2010
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