Da domani “aprono” le passerelle dei Cinque Ponti
Ultimati gli interventi di messa in sicurezza dopo la presa in carico delle aree da Anas, da giovedì sono ufficialmente percorribili a pedoni e ciclisti. resta un dubbio: quelli, le useranno?
A un mese esatto dalla presa in carico delle strutture da parte dell’Amministrazione, da domani, giovedì 4 novembre, le passerelle dei 5 Ponti saranno ufficialmente a disposizione di pedoni e ciclisti.
In questi giorni sono stati eseguiti gli interventi necessari a garantire la massima sicurezza, sono stati perfezionati i collegamenti pedonali e ciclistici, ed è stata completata la cartellonistica.
La Polizia locale, si legge nella nota diramata da Palazzo Gilardoni, rammenta a pedoni e ciclisti la necessità di utilizzare le passerelle per attraversare lo svincolo in tutta sicurezza.
Non è una precisazione superflua: non si può dire che finora le passerelle siano risultate esattamente popolari, ecco. Tirate fuori dal cassetto dei progetti dell’ufficio tecnico in cui riposavano da un pezzo per ovviare all’incubo d’asfalto dello svincolo dei Cinque Ponti, sbeffeggiate fin da prima che sorgessero al posto dei sottopassaggi previsti, che ai vari residenti di Santi Apostoli avevano fatto subito pensare al Bronx (come se un’aggressione non possa avvenire anche all’aperto), sono state oggetto di un lunghissimo tira e molla tra Comune e Anas, ben oltre la limitata durata dei lavori. Per tacere delle beffe incassate da un Beppe Grillo, su Facebook o su Youtube. Perfino sulla Rai: Busto Arsizio "sfottuta" da Roma era troppo e il sindaco s’inalberò. Unico valoroso dichiarato difensore delle passerelle, se ne dà atto, il consigliere del gruppo misto Mario Cislaghi. Cui non a caso, si era ironicamente proposto di intitolarle. Ma lui, che non ha mai cambiato idea e di certo è fra quelli pronti a percorrerle, faceva sapere di farlo già quando ancora, in teoria, non erano ancora aperte (si fa per dire). E domani, sempre per modo di dire, le passerelle saranno finalmente accessibili. Dirà il tempo se chi parlava di gran premi della montagna, di ottovolanti e di monumenti ai caduti… dalle scale avrà avuto ragione. Per ora è così. Domani, però, è un altro giorno. E chissà che da qui a cinquanta, cento anni gli ingombranti manufatti non acquistino un valore artistico: sarebbe davvero la ciliegina sulla torta, per un finale all’italiana.
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