“I bambini hanno bisogno del Sorriso”

Emanuela Crivellaro, "madrina" dellla Onlus Ponte del Sorriso, replica a chi sostiene che di un nuovo ospedale solo pediatrico non ci sia necessità. "Varese ha un triste primato: il 47 per cento dei piccoli viene ricoverato in un reparto per grandi"

Ci sono bambini che trascorrono parte della loro vita avendo bisogno dell’ospedale, per i quali il reparto diventa quasi una seconda casa, come ci ha scritto Lorenzo nel 2007:
 
“Sono nato il 9 agosto 1996 e da quel giorno è cominciata una lunga serie di disgrazie. A pochi mesi avevo la bile troppo alta e mi hanno ricoverato. Mi hanno aperto tre volte inutilmente. Sono andato in Belgio dove hanno tolto un pezzo di fegato a mio papà e lo hanno dato a me. A tre anni ho avuto la trombosi della vena porta e subito dopo ho avuto uno shock anafilattico. A tre anni compiuti mi hanno tolto le tonsille. Adesso va tutto bene e sono in osservazione insieme a un altro bambino perché dopo il trapianto riesco a vivere senza antirigetto. Sono Lorenzo, un paziente internazionale.”  
 
Il Ponte del Sorriso vuole essere una concreta risposta per migliaia e migliaia di bambini, che ogni anno, nella provincia di Varese, vengono ricoverati con gli adulti, perché non trovano posto in un ambiente pediatrico, oppure sono costretti ad andare lontano, verso i pochissimi ospedali pediatrici presenti in Italia, con gravi problemi per le famiglie. Varese ha il triste primato di oltre il 47% di bambini che trascorre la degenza nei reparti per i “grandi”.
 
Eppure il ricovero in ospedale rappresenta per il neonato, tanto più se è prematuro, il bambino e l’adolescente, un momento delicato della loro vita, poiché entrano in contatto con la malattia e la sofferenza.
Il Ponte del Sorriso vuole essere un ospedale materno infantile, dove sorrisi, colori, spazi vivaci, attenzione, giochi, calore sono le parole chiave per accogliere mamme, neonati, bambini e adolescenti.
 
L’obiettivo è quello di risolvere molti dei disagi che i piccoli attualmente devono sopportare perché, accanto ai reparti di eccellenza che già vi sono, troveranno posto un vero pronto soccorso pediatrico, la chirurgia pediatrica, la rianimazione pediatrica, la neuropsichiatria infantile con posti letto, evitando così i continui trasferimenti Ponte/Circolo. Non solo. Una struttura moderna e dedicata consentirà, attraverso la rete e lo scambio con gli specialisti di altri ospedali pediatrici, di poter, nei casi più delicati, garantire la miglior cura possibile.
 
Perché il Del Ponte? Il dibattito sul luogo è durato oltre una ventina d’anni. E intanto per i bambini ammalati, non si faceva nulla. Alla fine Regione e Comune hanno accolto quello che la cittadinanza ha espresso durante gli Stati Generali della Sanità, che si sono svolti il 28 novembre 2006, proprio per ascoltare il parere di tutti. All’assemblea, aperta ai cittadini del territorio che potevano liberamente intervenire, la volontà è stata chiara. Medici, gli stessi primari del Del Ponte, associazioni e privati, hanno indicato l’Ospedale Del Ponte quale sito dove far crescere un ospedale materno infantile. La politica, per una volta d’accordo sia di destra che di sinistra, ha assecondato e la macchina si è messa in moto. Solo dopo, venne trovato il nome “Il Ponte del Sorriso”.
 
Certo ci vorrà molta pazienza, da parte degli utenti e soprattutto da parte del personale sanitario. Ma il risultato sarà la realizzazione di uno dei più grandi progetti degli ultimi decenni. Un risultato, però, che sarà possibile raggiungere solo se tutti insieme sosterremo Il Ponte del Sorriso.
 
Emanuela Crivellaro
Il Ponte del Sorriso Onlus.
 
 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Novembre 2010
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