I rottamatori arrivano in città: “Basta aspettare, è ora che il partito si rinnovi”
Condivisione, coinvolgimento, metodo: al via “Prossima fermata Varese”, il modello Firenze di Renzo e Civati applicato alla città giardino
C’è un Civati anche a Varese e il suo destino è nel nome, anzi nel cognome. Perché Andrea Civati, pur non essendo parente di Giuseppe Civati, il consigliere regionale lombardo che insieme al sindaco di Firenze Matteo Renzi ha organizzato "Prossima fermata Italia", la convention dei rottamatori del PD, fa parte del gruppo dei rottamatori varesini che questa mattina hanno presentato "Prossima fermata Varese", l’iniziativa che vuole coinvolgere i cittadini della città giardino e tutti coloro che per motivi di studio, di lavoro o di tempo libero la frequentano.
Un progetto corale, e corale è stata la sua presentazione: non c’è un leader, ma una parola chiave: condivisione. Natalino Bianchi, Stefano Catone, Andrea Civati, Simone De Clementi, Giovanni Macchi,Pietro Resteghini e Mauro Sarzi Amadè sono tutti nel PD, anzi sono gli unici che minacciano di rimanerci, ma del PD rottamano il modo di far politica e propongono un metodo nuovo.
Si parte con un blog http://prossimafermatavarese.wordpress.com, una e-mail prossimafermatavarese@gmail.it e un gruppo Facebook “Prossima fermata Varese”. Con questi strumenti i cittadini potranno, fino a dicembre, dare il loro contributo con una parola, uno slogan, un concetto, un’idea per la città. E a metà gennaio l’insieme delle idee sarà presentato in un’assemblea pubblica durante la quale chi lo vorrà avrà cinque minuti per raccontare la propria proposta. Alla fine di questo percorso, l’insieme delle idee diventerà un libro bianco che sarà messo nelle mani del PD varesino per essere utilizzato nel breve termine nel dibattito per primarie del PD e in vista delle elezioni amministrative e nel medio termine potrebbe costituire un progetto di sviluppo della città.
Un meccanismo rovesciato, una rivoluzione rispetto al modo attuale di fare politica: del resto loro sono la minoranza nel partito, ma la maggioranza tra gli elettori: «Noi non partiamo dai nomi, ma dai progetti e da un metodo – spiegano i rottamatori varesini -: visione, missione, contenuti. E, solo dopo, il nome di un possibile candidato sindaco e la formazione di una squadra». Un metodo in cui l’elettore è protagonista: «il cittadino è stanco del continuo Beautiful delle correnti interne o delle questioni organizzative del partito. Il PD deve smetterla di stare ad aspettare, a questo punto non si può solo sperare nella rottura tra Lega e Pdl: è ora che il partito si rinnovi, altrimenti si rottamerà da solo. Puglia, Firenze e Milano: tre indizi fanno una prova».
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