Le imprese artigiane della costruzione a Roma per non chiudere

Cna Costruzioni Lombardia ha scelto di andare il primo dicembre nella Capitale per perorare la causa del settore. «Nessuna azione da parte del governo» denuncia il presidente di Cna Costruzioni Varese Sergio Sperotto

Dopo la riunione del consiglio Regionale di Cna Costruzioni, che si è svolto a Milano martedi 23 novembre le imprese associate andranno a Roma, alla manifestazione indetta dagli Stati Generali delle Costruzioni, fissata per il 1 dicembre in piazza Montecitorio.
Sotto accusa innanzitutto «l’inaccettabile danno causato dai ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione, con punte di ritardo anche di 24 mesi» che ha contribuito fortemente a delineare un quadro del settore di    di assoluta gravità:    primo a subire l’impatto della crisi, il settore è piegato in due da un rovescio senza precedenti: in ambito nazionale oltre 250.000 posti di lavoro persi, il trecento per cento in più di utilizzo ammortizzatori sociali, oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni nei settori dei materiali da costruzione, circa 70 miliardi in meno di valore complessivo delle produzioni. A Varese i posti di lavoro persi sono stati quasi 2.000.
«Durante tutti questi mesi, di fronte all’insufficiente politica industriale a sostegno del settore, CNA Costruzioni insie- me alle altre organizzazione Imprenditoriali , sindacali e della cooperazione, ha denunciato più volte a livello nazio- nale e su tutto il territorio lo stato di grande difficoltà del settore, ricercando un costante dialogo con il Governo e le amministrazioni pubbliche, sollecitando un confronto, avanzando proposte concrete che hanno incontrato spesso il favore bipartisan delle forze politiche – spiega Sergio Sperotto, presidente di CNA Costruzioni per la Provincia di Varese –   A questa azione, responsabile e propositiva, del mondo dell’edilizia non ha ancora corrisposto un’efficace azione del Governo, né sul piano dei provvedimenti adottati e delle risorse disponibili, né su quello del coinvolgimen- to completo degli attori degli Stati Generali».
Sperotto ha poi ripercorso i punti prioritari che definiscono la piattaforma rivendicativa che caratterizzerà la manifestazione: sbloccare i pagamenti per le imprese che hanno i Sal (stato avanzamento lavori) approvati e oggi vincolati dal patto di stabilità, anche per consentire alle stesse il pagamento delle forniture e dei servizi utilizzati. Più in generale allentare i vincoli dello stesso patto per gli enti virtuosi al fine di finanziare prioritariamente interventi legati alla tutela e messa in sicurezza del terri- torio, del patrimonio edilizio e dei beni culturali ed artistici; rendere effettivamente disponibili, in termini di attribuzioni di cassa, le risorse destinate dal Cipe alle priorità infrastrutturali, a partire da quelle attribuite al programma di piccole e medie opere e all’edilizia scolastica; puntare su processi di semplificazione amministrativa rafforzando i controlli di sicurezza e regolarità; eliminare le penalizzanti distorsioni fiscali esistenti nel settore immobiliare (ad esempio l’Iva sull’invenduto dopo 4 anni) nell’ambito di una riforma del fisco orientata allo sviluppo e più equa per lavoratori, imprese e cittadini; rilanciare gli strumenti di investimento nelle infrastrutture e nell’immobiliare; attivare strumenti di lotta all’illegalità e promuovere la qualificazione con procedure esigibili e chiare in stretta collaborazione con le imprese e i lavoratori, senza penalizzare la quotidiana operatività delle imprese corrette; estendere a tutto il settore dell’edilizia gli ammortizzatori sociali definiti per il settore industria.

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Pubblicato il 29 Novembre 2010
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