Rifiuti speciali, non fidatevi di chi offre servizi a basso costo

A margine del convegno sui rifiuti tenuto in Provincia, l'attenzione degli esperti si è concentrata attorno alle parole di Roberto Saviano, che ha citato anche Varese tra i luoghi di partenza dei rifiuti che invadono la Campania

E’arrivata come un fulmine la seconda citazione “varesina” di Saviano (dopo quella riguardante il ministro Maroni, che nella puntata di ieri ha avuto il dirittto di replica) nella sua orazione pubblica.
 
Questa volta la nostra provincia è stata coinvolta nel discorso sui rifiuti di Napoli, che in realtà provengono da mezza Italia, Varese compresa. Una citazione che, come spesso capita a Saviano, rileva da indagini e carte processuali: nel caso specifico, una indagine dei carabinieri sul traffico illecito di rifiuti speciali risalente a qualche hanno fa.
 
«Invito Saviano a vedere il nostro Piano Rifiuti e a vedere quanto qui è stato messo in campo per raggiungere gli obiettivi che abbiamo raggiunto – ha commentato l’assessore alla tutela ambientale Luca Marsico, impegnato questa mattina in un convegno proprio sui passi fatti dal suo assessorato in questi ultimi dieci anni, in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti -. La provincia di Varese dal punto di vista dei rifiuti solidi urbani ha raggiunto l’autosufficienza, cioè è in grado di smaltire nel territorio i suoi rifiuti. Questa è una notizia positiva, un’eccellenza che ci siamo guadagnato giorno per giorno, con 43 azioni diverse di riduzione dei rifiuti e promozione della differenziata. La Campania è un territorio invece che non è stato in grado di programmare la sua gestione dei rifiuti».
 
La citazione di Saviano, però, riguarda l’arrivo illecito di rifiuti speciali varesini nel napoletano; «Noi non siamo competenti sui rifiuti speciali – mette subito le mani avanti Marsico -. Per questi rifiuti però esiste una tracciabilità, almeno iniziale: viene comunicata la loro destinazione iniziale. Ma se poi dicono che quei rifiuti vanno a Milano, e poi si spostano altrove, è più difficile capirlo. Io so solo, però, che il nucleo ecologico dei carabinieri sta con le antenne ben dritte, su questi argomenti».
 
Ma alla fine, chi tratta i rifiuti speciali? «I rifiuti speciali, che come definizione generale non sono altro che i rifiuti che non provengono dai privati cittadini, sono monitorati dalle Camere di Commercio con il sistema dei Mud – spiega Michele Giavini, esperto dell’osservatorio rifiuti della Provincia -. Si tratta di un elenco di partenze e destinazioni di cui ogni provincia ha una copia inviata da quegli organismi. Quello che però può succedere in questi casi è che una azienda invii un rifiuto a un intermediario, magari lombardo, e con questo gesto è a posto. Poi però questo intermediario li manda a un’altra azienda, e poi a un altra e alla fine la traccia si perde. Un nuovo strumento, più completo, di tracciabilità sarebbe il sistema Sistri, che però non è ancora partito: dovrebbe avere il via libera da gennaio, dopo un anno di proroga. I problemi comunque non ci sono per tutti i rifiuti speciali ma per quelli pericolosi: per questo genere di rifiuti lo smaltimento costa tanto e non sono in molte le industrie specializzate in grado di fare questo servizio, tant’è vero e per questi ci sono flussi che li portano in Germania dove ci sono industrie specializzate. E a questo proposito non entro nel merito del resto del resto del discorso, ma ieri Saviano ha dato sicuramente una informazione corretta per chi deve smaltire rifiuti speciali: lo smaltimento dei rifiuti speciali è una cosa costosa, se ci sono ditte che offrono di farla pagare pochissimo chi riceve la proposta ci deve pensare su».

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Pubblicato il 23 Novembre 2010
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