Telecamere dai benzinai a spese di Stato e compagnie, si può fare

Nel ricordo di Angelo Canavesi insieme sei sindaci, un vicesindaco, i consiglieri regionali Tosi e Alfieri (PD), il commercio. Si tratta ora di trasformare l'idea in proposta di legge, a Milano come a Roma

A Gorla Minore il ricordo dell’assassinio di Angelo Canavesi, nove mesi dopo, è ancora vivo, anche se i riflettori della cronaca si sono spenti e il colpevole è ancora a piede libero. Lunedì sera presos l’auditorium di via Roma Si discuteva della proposta lanciata mesi fa dal sindaco Giuseppe Migliarino di far adottare una legislazione tale da obbligare Stato e compagnie petrolifere a compartecipare alle spese di installazione di impianti di videosorveglianza in tutti i distributori di carburanti per autotrazione. Al di là degli addetti ai lavori, istituzionali o delle associazioni di categoria, dei relatori e della stampa, la platea contava una quarantina di presenti. Effetto di una convocazione, ricorda il sindaco Migliarino a scanso di equivoci, che non era stata rivolta a tutta la cittadinanza, ma mirata alla politica, alle categorie, e alla famiglia della vittima.

– La Valle Olona unita e determinata

Sul palco, in una serata cui erano state invitate tutte le personalità politiche della provincia, si stringevano al tavolo dei relatori sei sindaci (le due Gorla, Fagnano e Olgiate Olona, Marnate, Castellanza) e un vicesindaco (Solbiate Olona), in una esibizione di unità territoriale che qui non è nuova e non stupisce. I sette Comuni della Valle Olona sono legati da tempo in una comunanza d’interessi forte.  Con Migliarino i colleghi Fabrizio Caprioli (Gorla Minore), Celestino Cerana (Marnate), Marco Roncari (Fagnano Olona), Giorgio Volpi (Olgiate Olona), Fabrizio Farisoglio (Castellanza) e il vicesindaco di Solbiate Olona, Pierangelo Macchi. Bipartisan il riconoscimento che prima di tutto servono le risorse per le forze dell’ordine. La voce del "padrone di casa" Migliarino bastava per tutti. «Non si può morire per lavorare» diceva il primo cittadino, ricordando la sicurezza sul lavoro, come legge 626 e non solo. «Interpelleremo non solo i petrolieri, ma lo Stato. Romperemo le scatole a chi di dovere, ma una risposta va data. C’è un debito da onorare con le vittime del lavoro. Sulla sicurezza spingere toppo sull’acceleratore non serve, guardate come finiscono le ronde. Servono i fondi: è una vergogna che noi Comuni dobbiamo mettere del nostro per i carabinieri, non possono sempre essere gli ultimi a provvedere mentre gli altri scialacquano le risorse a disposizione». La pazienza dei sindaci non è eterna.

– La voce del consiglio regionale: Alfieri e Tosi (PD)

Alla serata erano stati invitati tutti i parlamentari e i consiglieri regionali eletti in provincia di Varese. Si sono presentati i due consiglieri del Partito Democratico Stefano Tosi e Alessandro Alfieri. L’assessore regionale Raffaele Cattaneo ha inviato un messaggio, dando la sua disponibilità a collaborare; così anche l’onorevole Daniele Marantelli (PD). Un piede nella porta è stato infilato, insomma, a Milano, come a Roma. Fra le iniziative suggerite, quella di un’audizione in commissione II in Regione, da parte di Tosi, alla presenza dei sindaci, «perchè l’iniziativa possa sfociare in una legge regionale. Per portarla poi a Roma, occorrerà un sostegno rilevante solo per chiedere alle compagnie di affrontare questo nodo». Alfieri aveva lodato invece «l’alta sensibilità istituzionale e umana» mostrata dai Comuni, nonché la loro capacità di lavorare insieme («il metodo è quello giusto»). «La vostra proposta è ambiziosa e va oltre i confini della Valle Olona. Bisogna far lavorare i diversi livelli di governo, creare condizioni di largo consenso per una proposta di legge che potrebbe essere di iniziativa popolare o portata avanti insieme da parlamentari di entrambi gli schieramenti».

– La categoria: "vi sosterremo". In ricordo di un fratello ucciso. Anzi due

«Con i colleghi abbiamo portato la bara di Angelo. So cosa vuol dire: ho avuto io stesso un fratello assassinato». Era il 1981: si chiamava Giampiero, era anche lui era benzinaio e aveva solo 33 anni. È l’intervento di Luca Squeri, allora ventenne, oggi assessore provinciale a Milano e presidente della federazione italiana gestori carburanti (Figisc), legata a Confcommercio. Squeri aggiungeva che benzinai, gioiellieri, tabaccai, ultimamente anche e soprattutto le farmacie, sono nel mirino di banditi e disperati pronti a tutto. Importante era stata quindi la firma di un protocollo sulle telecamere di sorveglianza con il ministro Maroni (in quel momento impegnato in tv a "Vieni via con me" ndr). «Bisogna collegare le telecamere alla centrale di polizia più vicina, in modo con la semplice pressione di un pulsante sia possibile inviare le immagini in tempo reale e allertare. Da sole le telecamere non risolvono, però aiutano a trovare i colpevoli. La battaglia dei sindaci è la nostra battaglia: vi sosterremo». Da Paolo Longo, presidente provinciale dei gestori di pompe di benzina per Confesercenti, la richiesta che chi ha i soldi, cioè le compagnie, li tiri fuori, e tutti. «La legislazione dovrebbe porre non a parziale, ma a esclusivo carico delle compagnie i sistemi di videosorveglianza. Sui loro bilanci la spesa risulterebbe ridicola». «Chiunque di noi alzi la saracinesca la mattina è esposto a un rischio» riconosceva Romeo Mazzucchelli portando il saluto di Confcommercio Ascom Busto e Valle Olona.

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Pubblicato il 23 Novembre 2010
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