Parlare del fine vita e proporre la nascita di un hospice

Un ciclo di incontro a cura dell'associazione "Vogliadivivere" onlus nella sala Montanari dell'ex cinema Rivoli

Il giorno 13/11, con il primo di cinque incontri che si è svolto e che si svolgeranno a Varese
presso la Sala Montanari (ex Cinema Rivoli), è iniziata ufficialmente l’attività dell’Associazione
Vogliadivivere ONLUS, che si propone di “costruire” un Hospice nella città di Varese.
L’Associazione è stata fondata alla fine del 2009 da un gruppo di persone, provenienti da varie
esperienze professionali e di vita, che si sono ritrovate nel desiderio di occuparsi di un tema poco
dibattuto, accettato a volte con difficoltà, ma che lega inevitabilmente tutti: “della morte e del
morire”.
Le finalità della Associazione sono due:
– organizzare tutto ciò che può permettere di vivere più serenamente, sia per il malato che per i suoi
congiunti, la fine del proprio tempo (hospice, assistenza domiciliare, assistenza ai parenti, etc);
– provare a trovare un linguaggio nuovo per parlare e confrontarsi su tutto ciò che ha a che fare con
un passaggio ineluttabile della vita di ciascuno.

Il primo incontro, di sabato 13/11, ha visto la presenza del Dr. Mauro Marinari, Direttore Sanitario
dell’”Hospice il Nespolo” di Airuno (LC) ed ex-Presidente della Società Italiana di Cure Pallaitive
(“Il malato ha bisogno di sapere cosa sta succedendo nella sua vita. La vita che resta può essere
riempita di senso, progetti, motivi per vivere: la relazione con il malato serve a individuare e
condividere i suoi obiettivi possibili. Con il malato ci si occupa del vivere”) e della Dott.ssa Sonia
Ambroset, Psicologa, Formatrice e Consulente di diverse realtà sanitarie che si occupano del “fine
vita” (“Cinque parole chiave per avere la giusta vicinanza e la giusta distanza: interdipendenza,
transitorietà per vivere meglio il momento attuale, accettazione attiva -non resistere mi aiuta a
essere più presente e vivere più intensamente-, equanimità -non definisco più come diritto il fatto
di non soffrire-, fiducia come al momento della nascita. Per questo non dovremmo avere fretta,
neanche di togliere il dolore, e imparare a praticare di più il silenzio” ).
Dopo aver raccontato la loro esperienza, i due relatori hanno dialogato col pubblico presente
scambiando esperienze, opinioni e proposte in modo molto produttivo ed efficace.
Ottimo il confronto fra chi vive ogni giorno l’esperienza con la persona “sull’orlo del vivere” e
tutti quelli che da vari punti di vista (medici, operatori, pazienti, genitori, semplici cittadini) hanno
sentito il desiderio di proporre idee, domande e dubbi su un tempo così difficile, ma che riguarda
tutti indistintamente.

Nel prossimo incontro, che avrà luogo il 4 dicembre, sempre alla Sala Montanari (ex cinema
Rivoli), verrà presentato il film “Lo scafandro e la farfalla” del poliedrico artista Julian Schnabel,
tratto dall’autobiografia di Jean-Dominique Bauby, vincitore del Premio alla Regia al Festival di
Cannes 2007, nel quale si racconta come il protagonista, dopo un ictus invalidante, comunichi
attraverso il battito delle ciglia un mondo di pensieri, emozioni e visioni sulla sua vita..
Il film verrà introdotto dal Dott. Alessio Neri che, con gli altri soci dell’Associazione
Vogliadivivere, animerà il confronto e il dibattito sulle sensazioni e sulle emozioni che ciascuno
avrà vissuto durante la visione.

Calendario degli incontri successivi :
Sabato 15 gennaio 2011 – Rita Manfredi e Giacomo Campitoti – “L’esperienza del limite e la
creatività”
Sabato 05 febbraio 2011 – Laura Campanello – “La verità non muore mai” (Seneca)
Sabato 19 febbraio 2011 – Cesare Viviani e coro Dalakopen – “Del presente e dell’assente”

Per informazioni, adesioni e chiarimenti sull’Associazione e sugli incontri: www.vidivi.org,
e-mail: info@vidivi.org

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Dicembre 2010
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