Azienda su terreno comunale, il sindaco citato in tribunale

Dietro la vicenda della compravendita del terreno e del capannone della Cereda emergono una serie di errori commessi da sinistra e destra. Roncari: «Stiamo cercando di risolvere un problema ereditato»

A Fagnano Olona c’è un’azienda che da anni (precisamente dal 2002) opera su un terreno comunale. Si tratta della Cereda, un’azienda di smaltimento rifiuti che ha costruito un capannone nell’area a fianco della piattaforma ecologica. Quella collocazione la decise l’amministrazione di centrosinistra guidata da Simonelli in seguito ad una situazione emergenziale al fine di evitare che la realtà produttiva chiudesse. Nove anni dopo, il Comune vuole vendere l’area e il capannone, di sua proprietà, alla stessa Cereda ma le due parti, ora, non si trovano più d’accordo sul prezzo e la vicenda è finita con una citazione in tribunale del sindaco Marco Roncari in quanto inadempiente di fronte alle richieste della Cereda che vuole pagare ma ad una cifra inferiore a quella di mercato.

L’azienda vuole acquistare a 780 mila euro, la cifra fu proposta dall’ex-assessore all’urbanistica Giovanni Russo (della Lega Nord), mentre l’amministrazione ora ne chiede 900 mila, sulla base di una perizia fatta eseguire per valutare il valore complessivo di terreno e immobile: «La prima proposta – specifica il sindaco Roncari – fu fatta dal precedente assessore all’urbanistica  e da me condivisa ma successivamente abbiamo fatto eseguire la perizia che ne ha stabilito il valore effettivo». Ora la Lega Nord stessa, passata all’opposizione, ha inviato un comunicato stampa nel quale fa ricadere tutta la colpa sul primo cittadino.

L’impresa, inoltre, su quel terreno ha costruito il suo capannone dove attualmente opera ma non l’ha mai accatastato. «Dal 2002 paga un affitto di 2000 euro l’anno per un’area di oltre 6 mila metri quadri – ha sottolineato l’attuale assessore all’urbanistica Broggini – e non ha mai pagato nè l’Ici, nè la tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Ora non vogliono pagare i 900 mila euro richiesti». Secondo Broggini la colpa sarebbe da far risalire alla giunta Simonelli ma appare chiaro che la responsabilità è divisa in più parti: «Quei soldi servono a rientrare nel patto di stabilità – fa sapere Broggini – e sono il giusto prezzo asseverato da una perizia ma l’azienda ora non accetta questa proposta». Il sindaco Roncari, citato in tribunale per la causa tra la Cereda e l’amministrazione, fa sapere che «nonostante lo stesso Simonelli sia la causa di questa situazione, grazie alla quale ha anche creato un danno erariale al comune facendo pagare un affitto irrisorio, stiamo cercando di risolvere la causa nell’interesse dell’amministrazione "attraverso gli uffici comunali" nei "tempi" e nei "modi" che la procedura consente».

La vicenda sta assumendo contorni sempre più farseschi in quanto tutti, dal centrosinistra alla Lega fino al Pdl, hanno una parte di responsabilità. Ne ha Simonelli per via della concessione di un terreno comunale ad un prezzo di affitto sottostimato, ne ha la Lega Nord che con il suo assessore ha proposto di vendere l’area alla Cereda ad un prezzo sottostimato, ne ha il sindaco Roncari che ha avallato quella decisione senza chiedere una perizia prima di proporre una cifra alla ditta. Intanto le opposizioni, insieme, terranno una conferenza stampa domani, sabato, per rispondere alla giunta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Gennaio 2011
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