Croce Rossa: proclamato lo stato di agitazione

Le organizzazioni sindacali si sono appellate al Prefetto di Milano perchè intervenga sulla trattativa sindacale che vede coinvolta Croce rossa

Non sono bastate le parole del commissario regionale Maurizio Gussoni. Tutte le sigle sindacali ( Cgil. Cisl, Uil, Sinadi-Cri, Cisal e USB) hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori di Croce Rossa. La decisione è stata presa dopo l’assemblea regionale svolasti sabato scorso, 15 gennaio, a Milano. A indispettire i lavoratori è stato soprattutto il mancato tavolo di confronto tra tutte le sigle con Cri e Areu. In particolare, i sindacati criticano: « l’assenza di reali relazioni sindacali, la mancata predisposizione di un tavolo CRI – AREU – OO.SS. più volte sollecitato a cui AREU si è dichiarata disponibile, la mancanza assoluta di informazioni preventive rispetto ad atti gestionali che dall’1/1/2011 hanno comportato mobilità del personale ed anche interruzioni del rapporto individuale di lavoro non solo da parte di personale somministrato ma anche di personale da lungo tempo con contratto a tempo determinato in proroga.(tra cui anche una Lavoratrice in gravidanza), la mancata predisposizione di un piano industriale relativo all’attività dell’Ente per l’anno 2011 o quantomeno la completa disinformazione, la lacunosa e contraddittoria rendicontazione dello stato delle trattative con AREU relative all’affidamento in convenzione di parti del servizio emergenza-urgenza (118) in Lombardia».

«In data 17/12/10 – si legge ancora nel comunicato a firma congiunta dei sindacati – il problema riguardava quasi esclusivamente la necessità di vedersi corrispondere da AREU quanto necessario per l’assolvimento degli obblighi contrattuali verso i Lavoratori in tema di salario accessorio ed ora (14/1/11) il contenzioso tra gli Enti Pubblici coinvolti riguarderebbe solo il carico fiscale IRAP, e tale scoglio ha ora importanza dirimente. Tutto questo comporta per i Lavoratori a Tempo Determinato impiegati da CRI da numerosi anni, di vivere la più totale incertezza rispetto alla prosecuzione del rapporto di lavoro alla scadenza dell’ultima proroga inopinatamente ed unilateralmente effettuata solo fino al 31 gennaio p.v.».
 

Preoccupate per il futuro di 500 dipendenti, le organizzazioni sindacali si sono appellate al Prefetto di Milano Lombardi perché intervenga sia per ripristinare “corrette relazioni sindacali” sia per fornire “tutte le indispensabili informazioni riguardanti la prosecuzione del rapporto di lavoro con caratteristiche di certezza contrattuale per tutti i Lavoratori precari attualmente occupati presso CRI e le informazioni riguardanti il piano industriale regionale

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Gennaio 2011
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