Ecco l’Atalanta, una corazzata lanciata verso la serie A
Rosa di valore assoluto, nuovi acquisti onerosi per fare il salto di qualità e un'organizzazione che via via si sta rodando: la squadra di Colantuono è la favorita numero uno alla promozione
Sul fatto che l’Atalanta fosse una squadra da serie A, c’erano pochissimi dubbi già all’inizio dell’anno. Ora, dopo 22 partite di serie B, i bergamaschi finalmente sono arrivati in vetta alla classifica e continuano a rinforzarsi spendendo molto (e bene). Gli arrivi di Marilungo (pagato 5 milioni alla Sampdoria) e Delvecchio (in prestito dal Catania) danno a Colantuono forza ulteriore in attacco e a centrocampo. Come se non bastassero i tanti campioni più o meno affermati che già giocano in maglia nerazzurra, da Tiribocchi a Doni, passando per Barreto, Ferreira Pinto, Consigli e tanti altri. Una squadra costruita per vincere dal presidente Percassi, ex giocatore della “Dea”, tornato a dirigere la squadra dopo circa dieci anni con l’obiettivo di riprendersi la serie A. I nerazzurri hanno 43 punti in classifica, 5 più del Varese. All’andata finì 0-0 in un match condizionato dal vento. In casa i bergamaschi hanno vinto 8 partite, pareggiate due e persa una sola (0-2 contro il Livorno lo scorso 26 novembre): nell’ultimo incontro l’Atalanta ha pareggiato 1-1 a Vicenza.
Mister Colantuono, dopo un avvio complicato, qualche errore di valutazione e scelte dolorose (come quella di relegare in panchina Doni, anima e capitano in pectore della squadra), sembra aver trovato la quadratura del cerchio. Consigli è un portiere giovane e di valore assoluto; in difesa Troest e Capelli formano una coppia centrale affidabile e sicura, molto forte sulle palle alte e pericolosa nelle proiezioni offensive (le alternative, con Manfredini escluso un po’ per infortuni vari un po’ per scelta societaria, sono Talamonti e il giovane ex Varese Gentili); i terzini bloccati sono Bellini e Peluso, con un’alternativa di valore come Raimondi; a centrocampo le scelte sono tantissime: in mezzo Barreto è un lusso in serie B (come la novità Delvecchio), Ferreira Pinto in forma è imprendibile, Bonaventura è uno dei giovani più interessanti del panorama italiano, Doni è Doni (37 anni, più di 75 gol in serie A), Carmona è un nazionale cileno, Pettinari lo scorso anno a Cittadella ha stupito tutti, Basha è un altro giovane in rampa di lancio, Padoin giocherebbe titolare in metà delle squadre di serie A, Ceravolo ha fantasia e forza per imporsi ai massimi livelli; in attacco il “tir” Tiribocchi è una forza della natura e ha ricominciato a fare gol, Marilungo a 21 anni è considerato uno dei prospetti più promettenti del nostro calcio e la coppia Ardemagni-Ruopolo, anche se non ha finora reso come ci si aspettava, fa gola a tante squadre di categoria superiore. In più il presidente Percassi non ha intenzione di fermarsi qui e sta sondando il campo, in collaborazione con il direttore sportivo Zamagna, per aggiungere un altro difensore di valore (schiavi del Vicenza è il nome più caldo) ad una rosa da favola.
L’Atalanta gioca con un 4-4-2 classico, speculare a quello del Varese, con le ali (Ferreira Pinto e Bonaventura sono i candidati a giocare sabato 22 gennaio) molto alte e i terzini (capitan Bellini e Raimondi in campo col Varese, dato che Peluso è leggermente infortunato) bloccati. Al centro dovrebbero giocare Basha e Barreto, il primo un mastino e il secondo classe pura e intelligenza tattica, mentre in attacco la coppia Tiribocchi-Marilungo fa paura. Per il Varese sabato 22 gennaio alle 15 allo stadio “Azzurri d’Italia” sarà un altro esame durissimo da superare.
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