Emergency Saronno sostiene “Stupidorisiko”
Lo spettacolo in scena sabato 29 gennaio alle 21 con ingresso gratuito nell’Auditorium San Luigi
Stupidorisiko. Lo spettacolo teatrale di Emergency in scena a Garbagnate Milanese. Si tratta di un gioco di guerra: una tavola, delle pedine-carro armato, delle strategie, vincitori e vinti.
Questo dunque lo scopo di Stupidorisiko che, sabato 29 gennaio 2011 alle ore 21:00 (ingresso gratuito), verrà ospitato dall’Auditorium San Luigi nell’ambito dell’iniziativa “La Nostra Città Lavora per la Pace” promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune: una serie di appuntamenti che vedranno Garbagnate protagonista di un vero percorso di pace con la collaborazione del gruppo Emergency di Saronno (oltre a Stupidorisiko: una mostra di fotografie di Giuseppe Villarusso dedicata all’Afghanistan dal 23 al 27 febbraio; una serata di musica e letture di pace e di guerra il 24 febbraio; uno spettacolo, dedicato all’Oreste di Euripide, che diventa riflessione sulle ragioni dell’odio il 10 marzo).
Questo dunque lo scopo di Stupidorisiko che, sabato 29 gennaio 2011 alle ore 21:00 (ingresso gratuito), verrà ospitato dall’Auditorium San Luigi nell’ambito dell’iniziativa “La Nostra Città Lavora per la Pace” promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune: una serie di appuntamenti che vedranno Garbagnate protagonista di un vero percorso di pace con la collaborazione del gruppo Emergency di Saronno (oltre a Stupidorisiko: una mostra di fotografie di Giuseppe Villarusso dedicata all’Afghanistan dal 23 al 27 febbraio; una serata di musica e letture di pace e di guerra il 24 febbraio; uno spettacolo, dedicato all’Oreste di Euripide, che diventa riflessione sulle ragioni dell’odio il 10 marzo).
Stupidorisiko è una pièce teatrale della Fondazione Emergency – scritta e diretta da Patrizia Pasqui, con l’attore livornese Mario Spallino a interpretare un monologo tragicomico denso di riflessioni sulla follia dei conflitti – il cui sottotitolo, Una geografia di guerra, ne palesa le intenzioni: la guerra non è astratta, non è asettica; la guerra si fa sul territorio, in luoghi vivi (che siano l’Europa delle trincee della Prima Guerra Mondiale o l’Africa dei minerali preziosi o ancora la Berlino divisa dal muro) che vengono da essa svuotati di senso e di persone. La guerra traccia solchi incolmabili tra gli individui, solchi tra luoghi, solchi tra il presente e il passato. Ma non solo: la geografia umana dello spettacolo diventa simbolo della geografia economica che fa da sfondo ad ogni conflitto. Una geografia che vede diverse fazioni scontrarsi, allearsi, sostenersi o annientarsi per un unico grande scopo, quello prettamente monetario ed economico della gestione e della proprietà delle ricchezze del mondo.
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