Furti in abitazione, il commissariato arresta uno “specialista”

Nell'auto su cui si trovava l'uomo anche la refurtiva di un "colpo" fatto ad Arcisate, nel Varesotto, riconosciuta dalla proprietaria. Vigilanza alta per gli agenti, autori di altri tre arresti per reati vari o residui di pena detentiva

«Sì, il portatile è il mio. Meno male che l’avete ritrovato, c’erano tutti i miei documenti». Non capita spesso dopo un furto subito in casa di poter riavere il maltolto, ma alla signora B., una giovane donna di Arcisate, derubata il 27 dicembre scorso, è successo. Può ringraziare la Polizia di Stato, e in particolare il commissariato di Legnano che oggi ha potuto riconsegnare a lei a un’altra donna legnanese, presente la stampa locale, una serie di oggetti provento di furti in abitazione a loro danno. La Polizia sta cercando i proprietari di altra refurtiva – catenine e anelli d’oro, orologi di valore, minicomputer, Ipad, eccetrea, tutto per un valore sui ventimila euro – "spazzolata" in una serie di furti tra le province di Milano, Varese e Novara.
È stato un mese impegnativo quello delle feste per il commissariato di polizia di Legnano, alle prese con i furti in appartamento, che si moltiplicano proprio nel periodo delle vacanze natalizie. I controlli e le attività di indagine hanno alla fine fruttato quattro arresti, in episodi separati avvenuti a dicembre e negli ultimi giorni, e di questi almeno il primo riguarda un vero e proprio "professionista" dei "colpi" nelle abitazioni, oltre che di vari altri tipi di reati.
Lavoro investigativo, presenza sul territorio e un pizzico di fortuna hanno pagato, riconosce il vicequestore aggiunto Antonio D’Urso, dirigente del commissariato, riferendo che nelle ultime settimane «la notte non si dormiva», fra i turni delle Volanti, coordinate dall’ispettore Di Teodoro, e l’affluire di numerose denunce di furti, da sommare a quelle giunte nel frattempo ad altre forze dell’ordine.
L’arresto più direttamente legato ai fenomeni di furto è stato quello avvenuo il 7 gennaio a Legnano, in via Parini, a danno di Luco Costa, 35enne albanese di Tirana, noto anche con l’alias di Dede Florjani: uno "specialista"già ben conosciuto dalle forze dell’ordine e che il commissariato monitorava discretamente da circa un mese. È stato notato e riconosciuto da una volante mentre si trovava a bordo di una Lancia Y, fatto che aveva insospettito gli agenti benchè l’uomo avesse "regolarmente" le chiavi dell’auto. Visti i poliziotti, l’albanese se l’è data a gambe e c’è voluto del bello e del buono per riuscire a bloccarlo, non senza resistenze, dopo un inseguimento a piedi in cui aveva dato prova di notevole agilità nello scavalcare varie recinzioni di case. Nell’auto, risultata poi rubata durante un furto in villa a Colazza, nell’alto Novarese, c’era la refurtiva messa poi in mostra in commissariato e parte della quale è stata riconosciuta dalle proprietarie; oltre ad alcuni attrezzi il cui funzionamento è stato esposto dagli agenti. Come una punta di trapano filettata, piegata con il calore a formare una rudimentale brugola usata per bucare i serramenti in modo silenzioso e rapido, agganciando quindi dall’esterno la maniglia con un filo di ferro passato attraverso il foro, per furti "puliti" quasi senza segno di effrazione. Furti in abitazione, falso ideologico, porto abusivo di armi, rapina, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in villa e in abitazione, furto e traffico di auto di lusso poi inviate in Albania sono i reati che si ipotizzano a carico di Luco Costa, che si muoveva e colpiva a cavallo delle province di Milano, Varese e Novara.

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Furti in abitazione, arresti a Legnano 4 di 5

Un secondo albanese, Gjoni A., 38enne, è stato invece arrestato, sempre durante controlli preventivi, ma il 17 dicembre scorso, mentre con quattro connazionali, tutti fermati e poi rilasciati, bazzicava  dentro e fuori l’ipermercato Grancasa in atteggiamento sospetto. Motivo ufficiale della presenza dei balcanici, tutti personaggi noti: "Comprare i piatti". La Polizia non se l’è bevuta, ma in mancanza di reati da contestare ha comunque messo al fresco il 38enne verificando che a suo carico c’era una pena da scontare per un furto in villa compiuto nel Varesotto. Non è chiaro se il soggetto fosse in qualche modo legato al Costa; l’indagine procede e dovrà accertare anche questo aspetto.

Più "casuali" altri due arresti degli ultimi giorni, sempre durante i controlli potenziati per i ponti delle festività. Il 7 gennaio alle 5,30 del mattino veniva tratto in arresto Alì M., 29enne tunisino, irregolare (lo sono tutti i personaggi citati, precisavano in commissariato): fermato per guida senza patente si era poi scagliato con violenza contro gli agenti, causando loro lesioni guaribili in sette giorni. Presumibilmente lui ne passerà in cella qualcuno di più: aveva precedenti specifici proprio per la guida senza patente e la resistenza a pubblico ufficiale.
Infine, l’8 gennaio è stato arrestato un altro tunisino, Riad G., 26 anni: su di lui pendeva un ordine di custodia cautelare per spaccio di droga. Mesi fa quattro persone erano state arrestate a seguito di indagini su un giro di stupefacenti che aveva per teatro via Colombo: il giovane, allora sfuggito, è il quinto della banda ad essere preso.
«Questi arresti sono frutto dell’ottimo lavoro di squadra che si svolge in questo commissariato» concludeva il vicequestore D’Urso ringraziando i collaboratori e gli agenti. Nel 2010, sono state 94 le persone arrestate dagli agenti del commissariato legnanese per reati vari.

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Pubblicato il 10 Gennaio 2011
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