Grinta e difesa, il Varese blocca l’Atalanta

A Bergamo il big match finisce 0-0 nonostante i biancorossi perdano Pesoli nel riscaldamento. Di Frara e Doni le occasioni migliori, alla capolista non basta il maggiore possesso di palla

Ci sono punti che scintillano come l’oro, altri – di identico valore per la classifica – che hanno la consistenza dell’acciaio come quello strappato a Bergamo dal Varese (0-0). Nell’occasione è inutile cercare il bel gioco cui ci ha abituato la squadra di Sannino ma poco male: sul campo della capolista i biancorossi usano le armi necessarie per far andare di traverso il pomeriggio a un Colantuono troppo ciarliero sul campo di gioco: difesa reattiva nonostante il ko di Pesoli prima dell’inizio, capacità di sacrificio da parte di Frara e di Corti (un po’ fuori giri), attenzione nel non sprecare palloni e pazienza se davanti stavolta non si punge. Ne è uscita una partita non troppo piacevole dove però, è giusto sottolinearlo, di occasioni vere ce ne sono state due, una per parte; e se quella di casa è stata vanificata da un erroraccio di Doni, quella avuta dal Varese (Frara) ha visto una gran parata di Consigli a ridare colorito ai ventimila tifosi bergamaschi.
Il passo avanti fatto dal Varese all’Azzurri d’Italia è tanto più utile guardando gli altri risultati: giornata ricca di pareggi (anche il Siena ha chiuso a reti bianche in casa della Reggina) che lasciano tutto immutato in vista del posticipo Triestina-Novara. Anche per questo in casa nerazzurra il Varese risulta indigesto, con la sua capacità di non prenderle anche senza il difensore più forte della compagnia. «Un esame di maturità superato» dicono tutti i componenti del clan biancorosso, che da bravi studenti sanno anche di doverne sostenere uno altrettanto ostico tra sette giorni, a Empoli, in un altro stadio dove il grande calcio è di casa.
 
COLPO D’OCCHIO – La classifica parla di un’Atalanta vicina alla Serie A e il contorno che accoglie la partita tra la “Dea” e il Varese è davvero da categoria superiore. Lo stadio si riempie nella mezz’ora precedente al match ma al momento del via il ruggito è possente e gli spalti pieni. Non manca certo il supporto anche al Varese, oggi in maglia rossa e pantaloncini bianchi. Diverse centinaia i tifosi ospiti (non però i 700 di cui si era parlato alla vigilia) che colorano il proprio settore con striscioni e palloncini.
 
CALCIO D’INIZIO – Brutta tegola durante il riscaldamento per Sannino che perde Pesoli per un guaio muscolare. Si prepara così in tutta fretta Camisa che va a far coppia con Dos Santos ricreando il duo della promozione. Colantuono rispetto alle attese sceglie Peluso e Carmona e tiene in panchina Raimondi e Basha. Solo tribuna invece per l’ultimo acquisto, l’ex catanese Delvecchio.
 
IL PRIMO TEMPO – Dieci minuti spezzettati da un paio di infortuni non svelano le capacità tecniche delle due squadre, pure notevoli. L’Atalanta prova così a impaurire gli ospiti con due tiri da lontano, nettamente fuori misura, mentre il Varese inizia a spedire i primi palloni dalle parti di Carrozza, che comincia la gara sulla sinistra.
Il primo a provarci sul serio (13’) è Ferreira Pinto con un destraccio da fuori che costringe Zappino a concedere un corner senza altri dolori, che per poco non arrivano a causa di un clamoroso buco in difesa (l’unico del pomeriggio); al tiro va Carmona ma non inquadra la porta. Per il Varese sono minuti molto duri, con i nerazzurri che tolgono il fiato in pressing e continuano a cercare il varco buono; Ebagua prova a fare la boa ma la squadra di Sannino fatica a mantenere il possesso della palla. Carrozza e Zecchin provano a scambiarsi la fascia ma il migliore è Pisano, nella cui zona la Dea non riesce mai a sfondare. Dalla parte opposta è il fuorigioco a farla da padrona, con i difensori diretti da Bellini che salgono sempre con grande precisione e che si affacciano anche in area biancorossa come nel caso di Peluso che al 29’ inventa un sinistro teso, fuori di poco. Alla mezz’ora si vedono gli ospiti con un cross di Carrozza che trova la testa in corsa di Zecchin però la palla sfila a lato. Al 37’ ci prova anche il bomber Tiribocchi a deviare di testa, il boato del pubblico però non spinge la palla verso la rete di Zappino che se la vede passare vicino al palo e centrare i tabelloni pubblicitari. Così quando l’arbitro manda tutti al riposo la sensazione, per il Varese, è quella di averla scampata vista la mole di gioco atalantina.
 
LA RIPRESA – Si riparte senza cambi ma con il medesimo canovaccio, quello che porta Tiribocchi alla girata dal limite del 3’ che però finisce alta. Una combinazione Neto-Ebagua porta al corner, uno scambio Carrozza-Zecchin sorprende la difesa ma in entrambi i casi Consigli resta inoperoso, anche se questi sono i segnali di un Varese più vivace. Sannino, dopo un battibecco piuttosto pungente con Colantuono, inserisce Concas per dare freschezza alla squadra (esce Zecchin). Di occasioni però non se ne contano più per un lungo periodo, nonostante in campo saltino abbastanza gli schemi a causa della stanchezza che apre qualche spazio in più da ambo le parti. Carrozza non è in giornata e quando prova un paio dei suoi slalom finisce per “inforcare”. Quando però Neto si accende all’improvviso ci vuole il miglior Consigli per salvare l’Atalanta: è il 29’ quando il brasiliano con un numero manda per aria la difesa di casa; la palla arriva a Frara che da fuori area cerca l’angolo basso e trova il gran intervento del portiere orobico.
Colantuono allora decide di giocare il jolly e quando Doni si toglie la tuta lo stadio torna a ruggire, pregustando le magie del capitano che rileva Tiribocchi, ben controllato dai centrali di Sannino. In effetti l’ex azzurro cambia l’Atalanta che sembra aver ritrovato corsa e aggressività, anche se al 36’ è proprio Doni a divorarsi un’occasione clamorosa: buono l’inserimento, contrasto vinto e sinistro pessimo a tu per tu con Zappino in uscita disperata e neppure troppo convinta.
Sannino si copre inserendo Osuji per un Ebagua che ha speso tantissimo spalle alla porta. Il clima si arroventa quando l’arbitro Baracani (non ci è piaciuto, ha lasciato correre troppo certi falli) sorvola su in intervento ai danni di Carrozza apparso nettamente falloso ed espelle per proteste Luca Sogliano. Il direttore di gara si supera concedendo sei minuti di recupero assolutamente illogici; Sannino allora si adegua e chiama Cellini che qui ha segnato gol a grappoli con l’Albinoleffe. Non servirà a colpire, perché lo 0-0 è segnato e arriva puntuale dopo il super recupero. Si va negli spogliatoi con un po’ di nervosismo che affiora in casa atalantina, chiaro sintomo che i proclami della vigilia si sono sciolti sul campo come la neve al sole. Nonostante il freddo pungente che ha avvolto lo stadio di Bergamo.

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Pubblicato il 22 Gennaio 2011
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