Influenza: ci si prepara al picco

Sotto controllo la situazione negli ospedali anche se non è ancora stata raggiunta la massima diffusione del virus che si avrà a metà febbraio

Suina o virus intestinale? Sono in crescita gli italiani a letto ammalati. 
Il picco influenzale atteso per metà febbraioContrariamente allo scorso anno, quando non si registrò alcun picco pandemico, l’influenza di stagione si sta diffondendo provocando febbre alta, dolori muscolari e problemi respiratori.
Contrariamente, però, ai paesi del Nord Europa e d’America, la diffusione del virus H1N1 non viene considerata pericolosa: « Anche in Italia si sono registrati alcuni casi gravi – spiega la dottoressa Franca Sambo, del Dipartimento della prevenzione dell’Asl – ma siamo ben al di sotto dei valori pandemici degli anni passati».

Dopo una flessione dei contagi registrata nelle settimane successive alle vacanze natalizie, il grafico sta ora evidenziando una ripresa : « Mentre nel 2009 furono soprattutto i bambini le vittime dell’influenza A – specifica ancora la dottoressa Sambo – ora si riscontrano contagi soprattutto nella fascia media della popolazione». 

Negli ospedali la situazione è sotto controllo anche se sono in aumento gli anziani ricoverati per patologie aggravate proprio dal virus influenzale. In questi giorni, pur registrando un aumento dei ricoveri, non si sono evidenziate condizioni difficili e anche il numero degli accessi non è tale da impensierire le autorità sanitarie. Il picco, comunque, è previsto per la metà di febbraio e dalla prossima settimana i contagi saranno in aumento: « Modelli matematici non sono applicabili sull’andamento del contagio influenzale – spiega il professor Paolo Grossi, primario di infettivologia dell’ospedale di Varese – Attualmente non ci sono particolari allarmi: le vittime più a rischio sono anche quelle per le quali è previsto il vaccino. Dai dati che abbiamo non ci aspettiamo una stagione difficile».

Caratteristiche dell’influenza in circolazione, avevamo detto, sono febbre elevata, dolori muscolari che si protraggono anche per 4 o 5 giorni: « Bisogna prestare particolare attenzione alla convalescenza – raccomanda la dottoressa Sambo – La malattia debilita il fisico e lascia sempre qualche sindrome ulteriore. Bisogna concedersi tempo prima di riprendere la propria quotidianità».

Oltre all’influenza stagionale, a mettere ko i varesini è anche una sindrome che colpisce soprattutto stomaco e intestino. Anche in questo caso, il riposo è la medicina migliore.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Gennaio 2011
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