Minetti, l’assedio delle telecamere al Pirellone
La consigliera regionale del Pdl oggetto della caccia dei cronisti dopo le ultime dichiarazioni rivolte a Berlusconi. «Commossa quando il Presidente mi ha difesa da Lerner»
Era già successo nella prima seduta targata 2011 del Consiglio Regionale, ma il copione sembra ripetersi quasi ogni giorno. Al civico 29 di via Fabio Filzi, sede del palazzo del "parlamento" regionale, l’argomento sembra essere solo uno: Nicole Minetti (foto) e lo scandalo dei festini nelle case del premier. Ne parlano i politici – nei corridoi, ma anche a suon di comunicati, appelli e "lettere aperte"-, ma soprattutto i giornalisti. Martedì scorso le telecamere e i flash erano solo per lei. Ora si studia ogni giorno il calendario delle sedute di Commissione di cui la venticinquenne – eletta a marzo 2010 nel listino bloccato di Roberto Formigoni – fa parte: Sanità e Cultura-Istruzuione. E infatti troupe televisive di tg nazionali erano presenti sia mercoledì (sanità), che giovedì (cultura). E sarà magari un caso, ma proprio oggi alcuni giornalisti della Rai, aspettavano fuori dal palazzo il suo arrivo. Sicuramente hanno atteso fermi, al freddo, per almeno un’ora, dalle 13.30 alle 14.30.
Intanto continuano a riempirsi le pagine delle cronache sui giornali, a metà tra il gossip spinto e la crisi istituzionale e morale che sta attraversando il Paese. «Non mi ricordo di avere detto cose di quel genere e se l’ho fatto era solo lo sfogo in un momento di rabbia, uno dei tanti che ho da quando è cominciato tutto questo». È quanto infatti afferma al Corriere della Sera in edicola oggi la stessa Minetti dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni in cui attacca il presidente del Consiglio.
«Ci deve essere un riscontro oggettivo tra queste cose e ciò che è accaduto e non credo ci possa essere», replica Minetti sull’accusa di favoreggiamento della prostituzione. «Io non ci sto – aggiunge – a fare la figura della maitresse da quattro soldi. Chiunque mi conosce sa come sono fatta». Inoltre Minetti spiega che ancora non sa se andrà dai pm «perché ho paura di essere fraintesa. Ci saranno tempi e luoghi opportuni per farlo». Il consigliere regionale Pdl racconta poi di essersi «commossa quando Berlusconi mi ha difesa da Lerner» ma alla domanda se si senta ancora con il premier replica che «non è il momento migliore per farlo» e «non solo» per il timore elle intercettazioni».
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