Recalcati: “Preoccupato per i troppi infortuni”

Il coach varesino non vorrebbe alibi ma ammette: «Anche Rannikko e Kangur si sono fatti male: la situazione è difficile». Vitucci: «Orgoglioso di questo successo»

Poca voce e poca voglia di cercare alibi: questo è lo stato con cui Carlo Recalcati si presenta davanti ai microfoni dieci minuti dopo l’ennesima sconfitta interna di una Cimberio in serie difficoltà. Il coach biancorosso prova a rileggere la gara con serenità: «Dopo qualche palla persa di troppo nel primo quarto abbiamo limitato gli errori e controllato il punteggio anche grazie a una buona difesa a zona. Poi purtroppo dopo l’intervallo abbiamo concesso di più e faticato nelle situazioni di uno contro uno; nel finale siamo riusciti a sorpassare ma poi ci siamo fatti riprendere anche a causa di errori al tiro, liberi compresi. Purtroppo questa squada ha bisogno di certezze e di solito dalla lunetta le abbiamo, invece stasera ciò non è accaduto. I miei giocatori hanno speso molto per limitare Dean e Thomas ma alla fine l’hanno avuta vinta loro».
Quando però si chiede a che livello è la preoccupazione per il futuro, Recalcati decide di raccontare tutte le magagne che affliggono la squadra. «Prima di tutto, ho sempre detto che ci dobbiamo guardare le spalle e andrò avanti a farlo, dunque da questo punto di vista sono preoccupato come lo ero ieri. Non lo sarei se avessi una squadra in salute, ma purtroppo la situazione odierna mi preoccupa molto. Non volevo andare nel dettaglio ma la realtà è che oggi, oltre a Goss e Slay che vanno ringraziati perché non sono al meglio da qualche giorno si sono aggiunti altri infortuni. Rannikko si è stirato fin dal primo quarto, Kangur si è scavigliato ma non ha fiatato, rivelandoci la cosa solo alla fine: fatto sta che in settimana al posto di lavorare siamo sempre costretti a recuperare e la cosa, alla lunga, è davvero difficile da gestire».
Ovvio che Recalcati ha sentito qualche mugugno dalle tribune: «Fossi un semplice tifoso magari fischierei anch’io, perché la squadra non sta vincendo. Io però ho un altro compito e so bene quello che stiamo affrontando sotto l’aspetto del lavoro. Non voglio, ripeto, crearmi alibi anche perché non siamo gli unici a fare i conti con gli infortuni, ma vi assicuro che non è semplice proseguire così».
 
Sollevato e felice il coach ospite Frank Vitucci: «Sono orgoglioso di questa vittoria, arrivata senza una pedina come Troutman: dopo tante partite perse all’ultimo tiro in questa stagione, finalmente possiamo gioire per una volata vincente. Non siamo partiti bene, anzi, siamo stati “cloroformizzati” dalla difesa della Cimberio che ci ha tolto i ritmi che volevamo dare al match. Poi, dopo l’intervallo, ci siamo risollevati e l’abbiamo portata a casa, grazie agli episodi favorevoli». L’ex tecnico di Treviso rivela con una battuta i problemi di Dean: «Taquan stamattina aveva la febbre alta. Lui e Goss erano tra quelli malmessi dal punto di vista della salute e hanno chiuso a 26 e 20 punti: chissà cos’avrebbero fatto da sani».
Infine Vitucci si toglie un sassolino dalla scarpa: «Qualcuno ha avanzato dubbi sulla professionalità dei giocatori e questa è la risposta. Stiamo affrontando un passaggio societario delicato che ora pare dirigersi a una soluzione positiva, ma in tutto questo tempo i miei uomini si sono dimostrati ottimi lavoratori e non si sono mai tirati indietro. A loro vanno i miei complimenti».

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Pubblicato il 30 Gennaio 2011
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