Scatta il click day, corsa al permesso di soggiorno
Primo giorno per inoltrare le domande al Ministero dell'Interno: niente code chilometriche, la domanda si fa in agenzie e da casa
Una corsa contro il tempo per conquistarsi una vita in Italia, cinque minuti per chiedere un posto di lavoro e, di fatto, regolarizzare la propria posizione. Alle 8 di questa mattina è scattato il click-day, la giornata in cui si dovevano presentare le domande per i flussi immigratori. Ufficialmente, per la legge, sono i datori di lavoro a presentare la domanda, per chiamare in Italia lavoratori che si trovano ancora nel loro Paese d’origine. In diversi casi, però, sono gli stessi lavoratori a presentare domanda, per regolarizzare la loro posizione. Poi dovranno rientrare nel loro Paese, per andare in ambasciata a ritirare il permesso.
In realtà i click-day sono tre. Il primo è oggi, lunedì, dedicato al reclutamento dei lavoratori extracomunitari di tutte le categorie che vengono da Paesi che hanno accordi sull’immigrazione con l’Italia. Giornata fondamentale dunque per colf, badanti, muratori, operai provenienti da Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto,Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somali, Sri Lanka, Tunisia, India, Perù, Ucraina, Niger, Gambia, oltre ad altri. Martedì sarà la volta dei lavoratori di altre nazionalità, che non hanno convenzioni specifiche con l’Italia. Mercoledì, infine, la giornata dedicata a chi ha già un permesso (di studio, turismo, lavoro stagionale) ma vuole convertirlo in un permesso per lavoro non stagionale.
Le associazioni e i sindacati spiegano che lo scenario, anche a Varese, è ben diverso da quello del 2007: niente code chilometriche nelle sedi, molto lavoro di informazione – per così dire- preventiva. «Nel 2007 – spiega Marinela Cozma della Cisl – molte persone in fila sono arrivate a fare la domanda quando già i posti erano esauriti. Questa volta sono state più accorte e hanno preferito farlo da casa». Per questo gli sportelli hanno fatto soprattutto lavoro di consulenza. «Abbiamo dato informazioni ai datori di lavoro – spiegano dal patronato Acli di Varese – per installare l’apposito programma ministeriale sul loro computer. Chi non l’aveva a disposizione ha potuto presentarsi qui. In questa prima mattina abbiamo gestito 25 domande, altre 4 sono previste per mercoledì». Davvero niente a che vedere con quanto si era visto nel 2007. Per il resto, le operazioni sono state svolte nelle case private dei datori di lavoro o nelle agenzie specializzate, sorte sul territorio e che garantivano il servizio, a pagamento.
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