Arcisate-Stabio, l’appalto in Ticino va ad un consorzio italo-svizzero

Le Ferrovie Federali hanno scelto il consorzio SaNoBa, al 60% dell'italiana Claudio Salini: lavori per 38 milioni di franchi. La scelta si trasforma anche in polemica politica

Il consorzio SaNoBa si è aggiudicato l’appalto per la costruzione del tratto svizzero della Arcisate-Stabio, la nuova ferrovia che fa parte della linea che gli elvetici chiamano, a ragione, Lugano-Malpensa. Il consorzio vede la partecipazione al 60% del costruttore Claudio Salini, già attivo sul lato italiano del cantiere, dove sta realizzando una parte degli enormi lavori che comprendono anche la ricostruzione a doppio binario della linea già esistente.

La scelta delle Ferrovie Federali Svizzere è stata presa sull’offerta al ribasso presentata da SaNoBa: la proposta del consorzio italo-svizzero ha un valore di 38,5 milioni, 3 in meno della più temibile concorrente, la spagnola Comsa, mentre la proposta della ticinese Santa Margherita era superiore all’incirca del 30%. La scelta delle FFS ha infiammato il dibattito in Canton Ticino: oltreconfine si parla soprattutto della quota del costruttore Claudio Salini, la cui impresa – specializzata in grandi opere – ha rastrellato decine di appalti pubblici con offerte a prezzi stracciati: dalle autostrade in Libia e Marocco a importanti lavori per Anas e RFI, compreso appunto quello per il lato italiano della Arcisate-Stabio. E in Ticino i giornali parlano dei ritardi sui lavori (gli scavi sono effettivamente partiti in autunno) e sull’aumento dei costi in corso d’opera. Anche se le ferrovie svizzere hanno scelto non solo per l’offerta conveniente, ma anche per la garanzia bancaria particolarmente solida e di marchio rossocrociato. Sull’appalto si è intanto già abbattuto, pochi giorni fa, il ricorso della spagnola Comsa al tribunale Amministrativo Federale.

Non solo: la questione si interseca anche con la polemica politica svizzera sul crescente peso di CL e della Compagnia delle Opere nella realtà ticinese, in particolare proprio nei settori economici. Alcuni liberali radicali di centrodestra hanno posto il problema della penetrazione del «movimento integralista» italiano e della (presunta) colonizzazione da parte della Lombardia formigoniana. E si parla, appunto, anche dell’appalto della SaNoBa: «Sarebbe il colmo – ha attaccato il liberale Matteo Quadranti – che gli accordi bilaterali servissero in futuro a favorire certe imprese, tanto più che, al momento, le critiche maggiori mosse a questa società sono già legate alle sue capacità di rispettare l’appalto, per tempi e qualità esecutive».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Febbraio 2011
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