I finiani contro PdL e Portalupi: “Un ritorno al passato remoto”
Dopo la sostituzione dell'assessore all'urbanistica, ruolo chiave in comune, Futuro e Libertà torna alla carica: "tradito l'accordo davanti agli elettori"
Tra PdL e Futuro e Libertà è scontro aperto: le bordate sono ad alzo zero. Tutto è partito dalla sostituzione dell’assessore all’urbanistica, ruolo chiave di potere passato dalle mani del finiano Luca Gallazzi (nella foto sotto) a quelle di Marco Bonacina, che fa parte del gruppo vicino all’ex sindaco Luigino Portalupi, indicato (anche dal centrosinistra) come il vero regista del centrodestra samaratese. Un «ritorno al passato remoto» per i finiani, che denunciano il tradimento dell’accordo elettorale del 2010 (sul nome di Portalupi la Lega aveva messo un veto esplicito).
L’ultima scaramuccia è partita dalla richiesta dell’unico finiano in consiglio, Vitale Monti, di avere tra le mani l’elenco degli argomenti all’ordine del giorno dei prossimi consigli. Il presidente del consiglio, Stefano Cecchin, ha risposto in sostanza che gli atti saranno a disposizione cinque giorni prima di ogni consiglio e ha negato a Monti di avere il materiale direttamente, perché lo stesso viene consegnato di norma ai soli capigruppo. E Futuro e Libertà, con un solo consigliere nell’assemblea, non ha ancora potuto costituire alcun gruppo. La risposta non è piaciuta affatto ai finiani (capeggiati dall’ex assessore all’urbanistica Luca Gallazzi) che hanno visti «calpestati» i diritti dei consiglieri: «Vogliamo ricordare al Dott. Stefano Cecchin – ha attaccato Monti – che il Presidente del Consiglio deve essere il garante dei diritti e delle prerogative di tutti i consiglieri i quali, tutti, hanno pari diritti». Di qui si è rinnovato lo scontro tra le due anime (di diverso peso, va detto) del centrodestra: il capogruppo del PdL Massimo Cappellano e il portavoce Marco Bonacina hanno risposto parlando di «due soggetti locali, che per uscire dall’anonimato e dalla irrilevanza politica in cui (drammaticamente per loro, fortunatamente per l’istituzione) versano, cercano di creare piccoli clamori», augurandosi per i finiani la scomparsa dalla scena, «oblio e libertà». Futuro e Libertà ha ironizzato sulla «tutela» imposta al capogruppo Cappellano, che ora è affiancato da un nuovo portavoce («figura non prevista dallo sttuto del PdL»), appunto quel Marco Bonacina che oggi presidia l’assessorato all’urbanistica.
E di fondo a questo torna Futuro e Libertà, scagliandosi contro il «tradimento» dell’accordo elettorale del 2010: «dei quattro firmatari dell’accordo, due sono stati tolti dai giochi, uno è compiacente con un ritorno al passato e un altro è in una posizione minoritaria e critica nel PdL senza voce in capitolo». Per i finiani (e anche per qualcuno nella Lega) l’epurazione dei dissidenti nelle file del carroccio e del PdL ha permesso il ritorno nelle stanze del potere del gruppetto legato all’ex socialista Portalupi. «Il "passato remoto" – concludono i finiani – ha la strada aperta! E la Lega non fa nulla… I duri e puri dipendono anche loro, con una perfetta regia politica del sottobosco dal "passato remoto"».
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