Intorno all’aeroporto aumentano le malattie respiratorie

Le morti per patologie respiratorie sono aumentate del 41% dal 1997: i dati nello studio epidemiologico dell'Asl, che non può dire qual è il nesso con il traffico aereo

La mortalità per malattie respiratorie intorno all’aeroporto di Malpensa è aumentata in 12 anni del 41,1%, i ricoveri in ospedale del 13,4%. Sono i dati che emergono dallo studio dell’Al che ha confrontato l’incidenza delle patologie nei Comuni del Cuv di Malpensa (Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno) con quelli degli altri Comuni. Il periodo preso in considerazione è quello dal 1997 al 2009, i dati sono stati resi noti dal Comune di Casorate Sempione, che li pubblicherà sul sito comunale insieme con l’esito del monitoraggio sugli idrocarburi incombusti reso noto settimana scorsa.

Lo studio analizza l’incidenza sulla popolazione dei Comuni in questione, che è aumentata in 13 anni del 9,2%; dal 1997 al 2009, i decessi per tutte le cause nel CUV sono aumentati del 4,0%(aumentano del 4,3% se si considerano tutti i Comuni dell’ASL), quelli per malattie respiratorie aumentano però del 54,1% (14,0% nell’ASL): ovviamente se si considera l’aumento della popolazione l’aumento dell’incidenza, rispetto al dato assoluto, è più basso (il 41,1% di cui si diceva). I ricoveri per tutte le cause nel CUV sono aumentati in 13 anni del 2,8% (-4,6% nell’ASL), quelli per malattie respiratorie aumentano del 23,8% (7,8% nell’ASL).

Qual è il nesso con la crescita dell’aeroporto? L’Asl non lo può dire, servirebbero analisi più approfondite: «In sostanza, se aumenta la mortalità per una specifica causa, la sorveglianza epidemiologica non è in grado di stabilire il rapporto causa-effetto tra la presenza dell’aeroporto e tale fenomeno, essendo quest’ultimo potenzialmente attribuibile a cento altri fattori». Nella introduzione allo studio, infatti, i tecnici dell’Asl spiegano che le sostanze inquinanti non derivano solo dalle emissioni degli aerei, ma anche da altri fattori: dal fumo delle sigarette in interni ai vapori del catrame, alle emissioni del riscaldamento a legna (i comunissimi e diffusissimi camini) e carbone. «Per determinare il rapporto causa-effetto – continua l’analisi – l’epidemiologia si avvale dello strumento degli studi analitici ad hoc, ossia di studi epidemiologici che hanno l’obiettivo specifico di dimostrare un rapporto di associazione tra uno o più fattori di rischio e un danno di salute specificamente rilevato». Altro fattore inquinante poi, è rappresentato dal traffico, ad esempio per quanto riguarda il benzene, che in concentrazioni superiori ai 10 µg/mc, aumenta di tre volte l’incidenza dileucemie infantili. Il traffico stradale è estraneo all’aeroporto? Di certo non dipende solo dall’aeroporto, ma nel disegnare scenari per il futuro non si può non chiedersi quanto aumenterà il traffico se i passeggeri in transito da Malpensa cresceranno secondo le previsioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Febbraio 2011
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