Varese, tre reti per fare paura alle grandi
Ebagua, Carrozza e Pugliese abbattono l'Albinoleffe (3-0) e mantengono i biancorossi al quarto posto, a un passo dalle favorite. Arbitro ko, a Masnago subentra il quarto uomo
Tre a zero e, per una volta, nessun patema d’animo. Non poteva chiedere di più il Varese, al ritorno tra le mura amiche di Masnago dopo due pareggi d’oro in trasferta: l’Albinoleffe regge mezz’ora e poi si sgretola grazie ai gol di Ebagua e Carrozza – il migliore in campo – e poi di Pugliese per la prima volta a segno in biancorosso. La squadra di Sannino, anche per l’assenza di un regista di fascia come Zecchin, gioca con minor brillantezza di altre volte ma fa un gran raccolto: un po’ di fortuna non guasta e in questa circostanza arriva anche quella a dare una spintarella per una classifica sempre scintillante. Addirittura c’è un filo di rammarico per gli altri campi (Novara e Atalanta vincenti con il minimo scarto) ma ovviamente nessuno lo dice e nemmeno lo lascia trasparire: la frase d’ordine è «Mancano 7 punti alla salvezza» e tutti rispettano la consegna della scaramanzia. Se serve a farli stare meglio, non ci opponiamo di certo.
COLPO D’OCCHIO – Buona affluenza di pubblico a Masnago nonostante l’appeal dell’avversaria di turno, l’Albinoleffe, non sia dei maggiori. Nei distiniti campeggia uno striscione per Claiton Dos Santos, sposo subito dopo la partita. In tanti, su ambo i fronti, mandano un grande augurio di pronta guarigione a Emiliano Mondonico, il tecnico bergamasco operatosi in settimana. Stadio inizialmente silenzioso per la protesta degli ultras contro i recenti Daspo di Piacenza.
FISCHIO D’INIZIO – C’è una sorpresa nelle formazioni dovuta a un problema dell’ultim’ora (affaticamento) per Zecchin. Sannino porta così Carrozza sulla linea dei centrocampisti affidandogli la fascia destra: in attacco, con Ebagua, va così il nuovo acquisto cileno Pinto. Tutto confermato per i seriani: Fortunato, che sostituisce Mondonico, sceglie la coppia Bombardini-Torri per l’attacco e lascia in tribuna il varesino Luoni. Il grande ex Paolo Grossi agisce sulla fascia destra contro Pugliese.
IL PRIMO TEMPO – Il silenzio dei tifosi sembra riflettersi nella prestazione del Varese che nella prima metà della frazione non dà l’impressione di essere in gran giornata. I biancorossi non si fanno mai vedere e anzi subiscono l’iniziativa dell’Albinoleffe, anche se in realtà i bergmaschi non creano grandi occasioni. Gli ospiti però prendono coraggio e spaventano due volte Zappino nel giro di un paio di minuti: prima un tiro di Previtali viene deviato e fila di poco sopra la traversa, poi tocca a Foglio calciare una gran punizione che sorvola la barriera e si spegne sul fondo dopo aver sfiorato il palo. Lo spavento fa effetto e subito dopo il Varese trova il vantaggio per merito dell’accoppiata Concas-Ebagua: l’ala genovese pressa Regonesi e gli soffia la palla sulla destra, poi vede il centravanti arrivare in area e lo serve con precisione. Giulio fa il resto: veronica ad aggirare Sala e porta spalancata per l’1-0, con Tomasig che non può farci niente. L’esultanza è speciale: palla sotto la maglietta a “mimare” il pancione della fidanzata incinta (nella foto di S. Raso).
Mentre lo stadio gioisce c’è però chi si fa male: è l’arbitro Giancola che “gira” una caviglia: gli verrà riscontrata la frattura del quinto metatarso al pronto soccorso del Circolo. Ovvio quindi che i sanitari del Varese non possano rimetterlo in piedi, così subentra il quarto uomo, Penno di Nichelino.
Uno dei primi fischi del nuovo arbitro è l’ammonizione per Hetemaj che porta alla punizione bomba di Carrozza: tiro teso e forte da 25 metri e bella parata di Tomasig in tuffo sulla destra. Al 42’ ecco l’unico lampo della partita di Pinto, ed è un contributo utile perché porta al raddoppio: il cileno allunga di testa un suggerimento in profondità e manda la palla in area dove Carrozza è prontissimo. L’ala vince un rimpallo con un po’ di fortuna e poi beffa il portiere con un colpo sotto per il 2-0: è l’ultima azione importante del primo tempo che si chiude nel migliore dei modi.
LA RIPRESA – Il doppio vantaggio permette a Sannino di fare qualche esperimento in partita; in un quarto d’ora trovano così posto in campo sia Alemao (che rileva Pinto) sia Correa (al posto di Frara). Nel mezzo anche Fortunato prova a cambiare qualcosa, imbottendo l’attacco con Cocco, messo in campo per Foglio. Proprio Alemao dimostra grande padronanza con la palla, pur “amando” un po’ troppo il pallone e la giocata personale. Zappino continua a rimanere inoperoso, e allora è Carrozza a provare a dare un senso alla ripresa, tanto in difesa (provvidenziale nel rubar palla a Grossi nei pressi della porta al 15’) quanto in attacco. Proprio dall’ala pugliese, a tratti indemoniata, nasce l’azione del terzo gol: è il 27’ quando il numero 7 biancorosso fugge dalla difesa palla al piede e alimenta Concas sulla destra. Il controcross finisce nella zona di Alemao contrastato da un difensore: tra i due litiganti gode Pugliese, ben appostato, che scarica una bomba di esterno sinistro da pochi passi. La partita termina di fatto qui, anche se accadono altre cose importanti e non positive. L’arbitro infatti espelle (forse con troppa severità) Dos Santos, reo di un fallo da tergo a metà campo, inoltre Sannino deve levare Pesoli dopo una forte botta al naso: non si esclude la frattura del setto. Ci sono anche un paio di occasioni da rete per Ebagua e Pesenti, ma Tomasig e Zappino le sventano da par loro. Il fischio finale saluta dunque un Varese ancora profeta in patria, piacevole abitudine in vista di un viaggetto a Pescara dalle mille insidie. Ma a sette punti dalla salvezza, Sannino e compagnia non vogliono perdere l’appetito.
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