Esplode la cassa integrazione straordinaria

In Lombardia aumenta l'uso degli ammortizzatori sociali tra i metalmeccanici. A Varese si è passati da 1 milione e mezzo di ore del mese di gennaio a oltre 3 milioni di febbraio

«È evidente che la crisi non è passata e che bisogna mettere in campo tutti gli strumenti per fare in modo che non vengano persi altri posti di lavoro». Le parole di Mirco Rota, segretario generale  della Fiom-Cgil Lombardia, sono parole di un sindacalista seriamente preoccupato. Le ragioni della sua affermazioni risiedono nei numeri che lasciano pochissimo spazio a interpretazioni: a febbraio, infatti, il ricorso agli ammortizzatori sociali nel settore metalmeccanico è aumentato di quasi 770mila ore rispetto a gennaio.
In un mese si è passati da oltre 6milioni e 750mila a più di 7 milioni e 500mila ore di cassa integrazione con una crescita dell’11 per cento. Il report mensile realizzato dalla Fiom Cgil Lombardia (elaborato sulla base dei dati Inps), lascia pochi dubbi sulla natura della preoccupazione dei metalmeccanici. Anche a Varese la situazione è peggiorata. Si è passati da 1 milione 426.671 ore del mese di gennaio 2011 a un totale di 3 milioni 14.883 ore. Letteralmente esplosa la cassa integrazione straordinaria passata da 115.322 ore di gennaio 2011 a 1 milione 752.438 ore (+ 1520%) di febbraio. Le ore di cassa integrazione erogate (tra operai e impiegati) nel settore metalmeccanico ammontano a 1 milione  56.739.
Secondo i dati resi noti dal sindacato, l’aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali non riguarda soltanto il settore metalmeccanico, ma anche gli altri comparti lombardi (tra i quali tessile, chimico, dei trasporti, etc.) dove complessivamente le ore sono passate da quasi 13 milioni (a gennaio 2011) a oltre 17 milioni (a febbraio 2011) con una crescita del 32 per cento. Il settore metalmeccanico resta comunque il più colpito dalla crisi con il 44% delle ore di cassa integrazione totali. A febbraio 2011 è rimasto alto il ricorso alla cassa integrazione straordinaria che, per quanto riguarda il comparto, ha rappresentato il 50% del totale settori. L’ordinaria, invece, ha rappresentato il 42% mentre la cassa in deroga il 38 per cento (è cresciuta di 4 punti percentuali rispetto a gennaio 2011). I più colpiti dalla crisi sono sempre gli operai con 5 milioni e 340mila ore circa di cassa integrazione, il 71% dell’intero settore. Cresce, però, rispetto a gennaio, il numero degli impiegati in difficoltà. Per loro le ore di cassa a febbraio 2011 sono state 2 milioni e 180mila, il 29% del totale.
«Questo segnale di peggioramento – conclude Rota – rende necessario intensificare l’applicazione dei contatti di solidarietà per evitare un’ulteriore emorragia occupazionale. Con questo strumento, infatti, è possibile applicare la riduzione dell’orario di lavoro mantenendo i lavoratori collegati alle imprese ed evitando di peggiorare una situazione di per sé già molto critica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Marzo 2011
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