Il Varese pareggia in casa ma si consola con il terzo posto

Un punto che vale il terzo posto (Novara sconfitto dalla Reggina e agganciato), un punto che mantiene la chilometrica imbattibilità interna, un punto che nasce da una rete stupenda. Eppure un punto che va un po’ stretto al Varese dopo il pareggio (1-1) casalingo con un Ascoli che conferma le previsioni della vigilia, ovvero quelle di una squadra che varrebbe una classifica ben migliore di quella minata dalle penalità. A Masnago si vede una perla di rara bellezza, la rete dell’1-0 (foto di S. Raso) siglata in rovesciata da Carrozza (da sola vale il biglietto), ma anche un Varese con mezza marcia in meno rispetto ad altre volte, un po’ impaurito in qualche occasione, senz’altro appagato nel quarto d’ora finale quando si capisce che il risultato non si sbloccherà più. Nonostante ciò però vanno rilevate due situazioni opposte: il portiere di casa resta quasi inoperoso per l’intera partita, quello ospite in almeno due occasioni (Correa e Carrozza) salva porta e risultato. Va anche detto che Castori perde nell’intervallo l’attaccante ungherese Feczesin, fino a lì in serata di grazia e incubo totale per uno spaesato Dos Santos. Alla luce di tutto ciò e degli altri risultati quindi, è un pareggio che si può incassare e di sicuro non merita le proteste che qualche tifoso ha avanzato nell’ultimo scorcio di gara, quando le due squadre hanno tirato i remi in barca.

 

COLPO D’OCCHIO – C’è un bel pubblico sotto il cielo primaverile di Masnago: consuete code all’ingresso (qui la società deve lavorare ancora), drappello agguerrito di tifosi bianconeri in curva sud. Peccato per il dopo gara quando proprio questi ultimi ingaggiano qualche gazzarra ingiustificata con le forze dell’ordine al momento di risalire sul pullman.

 

CALCIO D’INIZIO – Formazioni confermate rispetto alle indicazioni della vigilia: Beppe Sannino ha i titolari a disposizione ma la panchina contata. Ebagua e Neto partono affiancati in attacco mentre Zecchin cominicia a sinistra e Carrozza sull’ala destra. Castori conferma la squadra vista con il Pescara con la sola eccezione dello squalificato Giorgi: a fare il terzino va Faisca con Gazzola avanzato sulla folta linea di centrocampo.

 

IL PRIMO TEMPO – A differenza di tante altre avversarie viste al Franco Ossola, l’Ascoli non parte in modo attendista ma nei primi minuti si fa vedere dalle parti di Zappino, costretto subito all’uscita di pugno. Le velleità ospiti però vengono ghiacciate alla prima incursione che il Varese inventa nella trequarti avversaria, con l’affondo del vantaggio che è un’azione strepitosa: Neto parte in dribbling sulla sinistra, sbilancia la difesa in velocità e serve Carrozza a centro area; l’ala non si accontenta di stoppare e battere a rete ma decide di inventarsi una rovesciata incredibile che fa secco il povero Guarna e fa alzare in piedi tutti i tifosi. Il gol anestetizza un po’ la gara almeno sino alla metà del tempo quando Dos Santos abbatte il malcapitato Moretti e si fa ammonire. La punizione dalla trequarti non sembra pericolosa ma Zappino si lascia scappare (ancora) il pallone: ne esce una mischia in cui tutti provano a colpire il pallone che invece riappare tra le braccia del portiere. Passato il brivido il Varese sceglie la fascia sinistra dove Pugliese appare in forma: è lui a calibrare un bel cross per il tiro al volo di Ebagua che finisce altissimo. Chi non ne imbrocca una è Dos Santos: alla mezz’ora non controlla al limite e lascia un tiro pericoloso a Gazzola che Pisano devia in corner. La crisi del brasiliano, al cospetto di Feczesin, dilaga al 35’: l’attaccante ungherese brucia l’avversario, carica il sinistro mentre sta per uscire dall’area ma viene abbattuto dal ritorno un po’ scomposto di Pesoli. L’arbitro non ha dubbi nell’assegnare un rigore (che pare giusto), realizzato dallo stesso Feczesin al 37’. Castori è comunque costretto a cambiare: Moretti – applaudito ex – sanguina dal mento malconcio e viene rilevato da Uliano.

 

LA RIPRESA – Si riparte con altri due cambi causati da problemi fisici che rompono un po’ i piani degli allenatori: Zecchin lascia il posto a Correa che manda in fascia Frara mentre, a sorpresa, anche il bomber Feczesin deve restare negli spogliatoi e viene rilevato da Romeo, con la difesa di Sannino che esprime sollievo.

Le schermaglie di inizio ripresa vengono rotte al 9’ da una punizione mancina a rientrare di Correa (fallo guadagnato da Ebagua) su cui Guarna vola a togliere la palla dal fil di palo. Il Varese prova a calcare la mano: un cross di Neto si infila in area ma spiove proprio dove c’è un difensore, un tiro di Carrozza (14’) dopo caparbio traversone di Pugliese si perde vicino al palo di Guarna. L’Ascoli rompe l’assedio con una punizione di Gazzola deviata dalla barriera che vale un angolo respinto nell’area piccola da un difensore. Al 26’ Sannino toglie Neto, autore di una bella prova, e libera in campo la gioventù di De Luca. A risvegliare lo stadio è però ancora Carrozza con un altro colpo di bravura al 34’ quando l’ala aggancia un lungo traversone, si crea lo spazio buono e prova a scavalcare Guarna che ancora una volta ci arriva con la punta delle dita in volo d’angelo (nella foto di S. Raso). E’ l’ultima emozione: il Varese non ci prova più, l’Ascoli si guarda bene dallo sbilanciarsi e dalla situazione esce un quarto d’ora di non belligeranza. C’è qualcuno – pochi – in tribuna che fischia ma francamente questa scelta è ingenerosa: accadde anche lo scorso anno con il Monza nel giorno in cui arrivarono anche i playoff matematici. Oggi gli spareggi non sono ancora in cassaforte, ma la classifica dice che i biancorossi hanno undici punti di margine sul settimo posto sui quindici ancora disponibili. Chi mugugna dovrebbe prima pensarci.

IL TABELLINO