Lapponia o Nigeria, tutto il mondo è Varese
Il fine settimana sportivo lascia in eredità le prodezze di un cestista venuto dal freddo e di un calciatore dell'Africa nera. Due che vestono il biancorosso con grande profitto
(d. f.) Lo sport è sempre più internazionale: non è un caso che nel pagellone di oggi spunti il volto bianco e biondo di un finlandese (Rannikko), quello scuro e affilato di un nigeriano (Ebagua), quello aggraziato e suadente di una bella olandese (Meijners). Il tutto accanto al viso di un italianissimo Mario Pacilli che gioca a Busto ma viene da L’Aquila per dar calci a un pallone. Gente che viene, gente che va, gente che fa scaldare i tifosi e che – almeno in questi casi – sta facendosi in quattro per le nostre squadre anche quando le partite vanno male. Allo sport da sempre si legano anche affari e pubblicità: alcune di queste però sono da spedire rapidamente dietro alla lavagna.
Pagellone numero 51 del 4 aprile 2011
Teemu Rannikko 8 – È uno dei giocatori meno considerati della Cimberio, un po’ per il suo ruolo di buon panchinaro, un po’ per i problemi fisici che ne hanno minato parte del campionato. Però quando sta bene si vede e si sente: altruista a oltranza, gambizza Caserta con la bellezza di nove assist che mandano a segno un po’ tutti i compagni. Se Slay, Fajardo e soprattutto Kangur danno spettacolo e segnano a raffica, il merito è anche del playmaker venuto dal freddo. Che scalda l’attacco della Cimberio e lo manda in zona playoff.
Giulio Ebagua 7,5 – Ripetiamo il voto del "dopo Cittadella" per ribadire quanto pesi la presenza della pantera nera nell’economia del Varese. In Veneto arriva il suo ottavo gol su 20 partite giocate e se avesse giocato con maggiore continuità sarebbe già da tempo in doppia cifra (siamo alla 34a giornata). Al di là delle realizzazioni però il suo lavoro ai fianchi della difesa avversaria è sempre utile e incisivo: fa reparto da solo, crea occasioni ai compagni (il gol di Carrozza nasce dalla sua percussione), prende e restituisce botte e spallate. Centravanti moderno che conosce i trucchi più antichi: se non perde la testa sa essere letale.
Mario Pacilli 7 – Quando si dice il tempismo: gli abbonano (giustamente) un pezzo di squalifica, relativa a una storia di un sacco di tempo fa, e lui torna in tempo per smazzare l’assist vincente per Serafini, autore del gol che permette alla Pro Patria di non far scappare la capolista Tritium. Nell’ennesimo momento difficile dei Tigrotti serve l’apporto di tutti: Mariolino lo sa e non è mancato all’appello.
Floortje Meijners 5 – Non è che ci si possano aspettare miracoli dalla bella olandese, schierata tra l’altro come opposto per tamponare l’assenza di Havlickova. Il fatto è che la prestazione di Flo contro Novara è lo specchio del momento della Yamamay: tanti punti (26) ma sul 16-21 del terzo set, quando serviva chiudere i conti, è black out totale con soli errori e muri subiti. Una squadra che punta davvero in alto, e la conquista dell’Europa non è un optional in questa stagione, può e deve dare il meglio soprattutto quando la palla comincia a scottare.
Pubblicità su Sky 3 – Quando non si dice il tempismo. Chi ha assistito a Cittadella-Varese sulla tv a pagamento ha prima creduto di capire male, poi pensato a uno scherzo, infine è restato a bocca aperta. Sky trasmette la pubblicità legata alla città della squadra impegnata in campo ma durante il match dei biancorossi sono passati (più volte) gli spot di un emporio con musiche e prodotti natalizi e con un personaggi vestiti da Santa Claus. Il nome però non ve lo diciamo: non se lo merita. Complimenti (agli inserzionisti, non a Sky)…
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