Stelluti: “PGT, non sarà questa la ragione della rissa fra PDL e Lega?”

Il candidato del centrosinistra a sindaco di Busto: «A cosa serve il piano quando tutti ormai è compiuto? Adesso abbiamo capito perché il PGT è rimasto fermo per anni»

Riceviamo e pubblichiamo

Sembra una banalità, ma la legge 12 della Regione Lombrdria approvata nel 2005, contiene gli “indirizzi di pianificazione per garantire processi di sviluppo sostenibili” e impone ai comuni di stendere il Piano di Governo del Territorio. A distanza di 6 anni a Busto non è stato nemmeno adottato.
Ci si chiede come mai questa reticenza da parte dell’Amministrazione di destra. Eppure è una legge Regionale fatta dalla destra e contiene molte delle idee della destra.
Lo strumento di pianificazione del territorio viene snobbato, ma si continua incessantemente a cementificare quelle aree abbandonate dalle fabbriche chiuse e quel poco di territorio rimasto ancora libero in periferia. La parola d’ordine della Lega in quasi tutti i comuni lombardi è il NO ALLA CEMENTIFICAZIONE. A Busto non sembra proprio, anzi l’interesse sulla gestione degli immobili sembra molto stringente. Sono oltre 4000 gli appartamenti nuovi, rimasti invenduti. Nella nostra città, già oggi, potremmo ospitare 12/15000 abitanti in più. E i servizi per questa nuova città dove sono? E per chi sono stati costruiti questi appartamenti? Qual’è il fabbisogno reale di una popolazione che invecchia a vista d’occhio e che non può che calare? Solo il fenomeno migratorio, è statisticamente provato, può rovesciare tale tendenza. Proprio quegli immigrati che la Lega non vuole. Già, ma il fabbisogno di case a prezzi accessibili e in affitto, riguarda soprattutto quella fascia di popolazione che non può permettersi la casa di lusso in centro, fatta di giovani famiglie, di precari, di lavoratori che hanno perso il lavoro. Sono 500 le famiglie che chiedono una casa decente, compatibile con le capacità di spesa. Per costoro non c’è nessuna indicazione. Allora è lecito chiedersi se l’amministrazione risponde solo al businnes dei costruttori e di chi ha così tanti soldi da investire in mattoni senza prevedere un ritorno in tempi ragionevoli. In altre parole, questo processo è sempre stato chiamato “speculazione edilizia”. Tutto lecito, per carità, ma si tratta di scelte politiche sbagliate che pagheranno le future generazioni. Tutti gli operatori hanno il diritto di svolgere la loro funzione edificatoria nell’ambito delle leggi e delle regole stabilite democraticamente dai rappresentanti del popolo nelle assemblee elettive, non sono i costruttori a decidere le regole e l’amministrazione le ratifica.
Abbiamo costruito e stiamo costruendo in modo massiccio, prima ancora di decidere cosa vogliamo fare dentro la nostra città e delle sue aree più importanti. Abbiamo costruito sapendo che in larga parte questo patrimonio resterà inutilizzato. Abbiamo costruito senza dire, quante scuole, quanti asili, quali trasporti, quali parcheggi, come si fa a far retrocedere Busto dalle classifiche delle città più inquinate d’Italia, quanto verde serve. Già, il verde: le regole esistenti prevedono che ogni abitante debba poter godere di 30 mq di verde, a Busto ce ne sono solo 6 mq per abitante. La pianificazione di questa città la stanno facendo alla spicciolata i costruttori. A cosa serve il PGT quando tutti ormai è compiuto? Adesso abbiamo capito perché il PGT è rimasto fermo per anni. Ma non sarà proprio questa la ragione della rissa sulle candidature fra PDL e Lega?

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Aprile 2011
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