Tunisino con legami sospetti arrestato per immigrazione clandestina
Era stato accusato nel 2002 di terrorismo ma è stato assolto. Oggi è finito di nuovo in manette per un giro di regolarizzaizoni false, gestite da Varese e con un commercialista italiano come complice
Era stato inserito nel 2005 nella lista dei fiancheggiatori di Al Qaeda da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu ma il tribunale di Milano lo hanno assolto dall’accusa di terrorismo, mentre era stato condannato a 4 anni per immigrazione clandestina. Dal 1995 è in realtà un rifugiato politico nel nostro paese. È sposato e vive con la moglie e un figlio a Cassano Magnago. Il tunisino di 45 anni, Youssef Abdaoui, è stato arrestato dalla Digos di Varese con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Nell’operazione sono finite in manette altre quattro persone, tre italiani e un tunisino: Enzo Caradonna, 73 anni, è un commercialista con studio in via Cattaneo a Varese, ed è accusato di aver prodotto documentazione fiscale che sarebbe poi servita a dimostrare la presenza di rediti congrui di datori di lavoro fittizi. Biagio Iaquinta di Malnate, calabrese di 55 anni, e Marco Lucariello di Ferrera, casertano di 65 anni, avrebbero invece gestito i contatti con i datori di lavoro fittizi. Questi, insieme a Mohamed Toumi, 43 anni, tunisino residente a Varese, avrebbero aiutato un centinaio di immigrati clandestini a ottenere un permesso di soggiorno offrendo falsi contratti di lavoro dietro il pagamento di tariffe fino a 6 mila euro.
Abdaoui è
accusato, in particolare, di essere il punto di riferimento per la regolarizzazione dei clandestini della zona. Oltre ai 5 arrestati sono 93 le persone indagate, fra immigrati e falsi datori di lavoro, per un giro d’affari che si aggirava attorno al milione di euro. Le indagini della Digos, coordinate dal pm di Varese Raffaella Zappatini, sono partite nel 2009 proprio dalla figura del Nell’ultima operazione della Digos di Varese non sarebbe emerso però il coinvolgimento di gruppi terroristici.
La notizia dell’arresto è stata anticipata, curiosamente, dal quotidiano la Padania. Oggi la commentano due esponenti leghisti. «L’arresto del tunisino presunto fiancheggiatore di Al Qaeda desta sicuramente preoccupazione» dice il sindaco Fontana. Il vicepresidente della regione, Andrea Gibelli, chiede di chiarire tutto per evitare possibili saldature tra potenziali terroristi.
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