Arte di serie “G”: mostre e teatro per ricordare Giorgio Gaber

Dal 16 al 24 luglio, una serie di appuntamenti per ricordare la vita del grande cantautore. La mostra verrà inaugurata sabato 16 luglio

La sua lettera preferita doveva sicuramente essere la G, dato che era l’iniziale del suo nome e del suo cognome, e che tutti i suoi fans lo amavano come “Signor G”. Il suo strumento preferito, invece, era la chitarra, quell’inseparabile amica grazie alla quale si vide aprire, all’inizio degli anni sessanta, le porte della fama.
Per chi non l’avesse ancora riconosciuto, è proprio lui: Giorgio Gaber. A distanza di otto anni dalla sua morte, la fondazione a lui dedicata ha deciso di organizzare una mostra in sua memoria che si terrà nella sala municipale del comune di Fagnano Olona. L’inaugurazione è prevista per sabato 16 luglio (inizio ore 17) e darà il via a una serie di appuntamenti che dureranno fino a domenica 24 luglio, alla scoperta (o riscoperta) di questo personaggio dal grande rilievo artistico.
L’esposizione, dal nome “Qualcuno era…Giorgio Gaber”, che vedrà la partecipazione di Paolo dal Bon, presidente della fondazione, permetterà di ripercorrere la carriera artistica del “Signor G”, spaziando dal teatro alla sua carriera televisiva, fino a giungere all’album “Io non mi sento italiano”, pubblicato postumo.
Da non perdere è lo spettacolo “Far finta di essere G…”, che si terrà alle 21,15 al luogo area feste in via De Amicis a Fagnano Olona, presentato da Lorenzo Scuda e Davide Calabrese. La serata prevede un gioco teatrale e musicale che permetterà di rivisitare il repertorio gaberiano, le cui canzoni e monologhi verranno scomposti e ricomposti in modo simpatico, sempre restando però fedele all’originale. Un’occasione, questa, che permetterà a grandi e piccini di guardare a Gaber con gli occhi della memoria, in un clima di serenità e divertimento.
E per chi non fosse presente sabato, un’altra giornata all’insegna del ricordo è in programma per martedì 19 luglio alle ore 21. L’aula magna delle scuole medie E. Fermi accoglierà un documentario, “Libertà Obbligatoria”, realizzato dalla fondazione “Giorgio Gaber“, che permetterà ancora una volta di ripercorrere il viaggio della vita del signor G attraverso le testimonianze di chi ha avuto l’onore di conoscerlo non soltanto artisticamente, ma anche personalmente. Tra queste, una racconta: “C’è una cosa che mi ha insegnato un altro padre, uno di quelli che ho scelto con l’andare degli anni. Ed è l’appartenenza. Non quella ottusa, becera, volgare che governa il nostro presente, ma l’appartenenza a se stessi, che è fedeltà quotidiana ai tuoi ideali e, allo stesso tempo, capacità di mettersi in discussione, di credere e di rischiare in proprio. Questo padre, che mi ha intagliato questo pezzo di vita, si chiama Giorgio Gaber.”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Luglio 2011
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