Il Pdl non molla:”L’impianto solare sulla discarica s’ha da fare”

Il segretario Marcello Pedroni e la presidente del consorzio Cristina Troietto lanciano l'appello perché non venga abbandonato il piano di costruzione dell’impianto

L’impianto ad energia solare sulla discarica di Vergiate e Somma “s’ha da fare”. Dopo essere stato scaricato dall’amministrazione vergiatese, quasi accantonato dal sindaco leghista di Somma Guido Colombo e dal Partito Democratico, a sostegno del progetto resta ferma la volontà del Popolo delle Libertà.
Ed è proprio il segretario Marcello Pedroni, insieme alla presidente del consorzio Cristina Troietto, a lanciare un appello perché non venga abbandonato il piano di costruzione dell’impianto, che fino ad adesso è costato, tra studi e progetti di fattibilità «circa 200mila euro».
La questione della ex discarica di Somma Lombardo e Vergiate è annosa e di assai complicata soluzione. Allo stato dei fatti altro non è che una struttura di raccolta dismessa, ancora piena di rifiuti, che produce veleni, percolato e gas che per essere smaltiti richiedono un esborso di circa 1.200.000 euro l’anno.
Tale cifra, che fino ad adesso era coperta con un tesoretto gestito dal consorzio intercomunale che è responsabile della discarica, dal 1 gennaio 2012 dovrà essere pagato dai due comuni nella misura di 600mila euro a testa.
In questo contorno cupo, che i comuni dovranno prendere di petto entro l’anno, si inserisce la vicenda dell’impianto solare.
Ormai due anni fa le amministrazioni dei due comuni diedero il via libera alla costruzione di un impianto solare all’interno del sito della ex discarica da circa 8 milioni di euro.
Secondo il segretario Pdl Marcello Pedroni l’iniziativa è estremamente importante per due ordini di motivi. «Innanzitutto – spiega Pedroni – rappresenta una sfida importante perché costituisce un progetto di sfruttamento e recupero di un’area sulla quale non sarà possibile fare nient’altro almeno per i prossimi 50 anni»; in secondo luogo, sempre dalle parole del segretario, «si tratta di un intervento che tra produzione di energia e incentivi non solo si autofinanzierebbe ma sarebbe in grado di produrre utili stimati tra i 2 e i 4 milioni di euro nei prossimi 20».
L’idea non a caso era riuscita a convincere maggioranza e opposizione che diedero il via libera alla realizzazione dell’opera.
Nel frattempo, però, le cose sono cambiate. Inizialmente era stato elaborato un finanziamento del progetto che poggiava su un prestito bancario garantito dagli incentivi del Gse. Incentivi che ora sono sensibilmente diminuiti facendo dimagrire di conseguenza anche il finanziamento della banca e lasciando scoperta una parte importante dell’investimento da fare.
Proprio di fronte a queste complicazioni, ma soprattutto alla stangata da 600mila euro che dall’anno prossimo peserà sui bilanci comunali, le forze politiche e le amministrazioni hanno avviato un radicale ripensamento e poi un dietrofront.
Il Popolo delle Libertà sommese invita però a tenere duro. Secondo gli uomini del partito niente è andato perduto:«per riavere il finanziamento bancario si possono percorrere ancora molte strade – spiega Pedroni -. Sarà sufficiente dare delle garanzie alla banca e, se c’è una forte volontà politica, il modo si può ancora trovare».
Pedroni chiede all’amministrazione sommese di rimanere ferma sulla scelta fatta e fare pressioni perché altrettanto faccia quella di Vergiate, in caso contrario, dice, «si potrebbe arrivare anche a ripensare se continuare a mantenere in vita il consorzio intercomunale».
Per questo Pedroni chiede che venga presa una posizione ferma e decisa dall’amministrazione, «anche perché più il tempo passa più gli incentivi continueranno a diminuire e il progetto a diventare meno remunerativo. O viceversa potrebbe aumentare la penale di rescissione dagli accordi presi con le aziende che dovrebbero realizzare l’opera».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Agosto 2011
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