Sindaci in rivolta contro la manovra

L'invito dell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) è per il 29 agosto a Milano, in concomitanza con il dibattito sulla manovra in Commissione al Senato. Fontana: «Bastonare i comuni più grandi e sopprimere i più piccoli non fa diminuire il debito pubblico»

Una grande manifestazione di sindaci e amministratori dei piccoli comuni è stata indetta dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) per il giorno 29 agosto a Milano, in concomitanza con il dibattito sulla manovra in Commissione al Senato. Una protesta  contro le norme riguardanti i piccoli Comuni e contro i tagli che colpiranno tutti i comuni. L’appuntamento per i sindaci è alle ore 11 presso l’Auditorium Gaber, Palazzo Pirelli a Piazza Duca D’Aosta) .
«È importante partecipare tutti alla assemblea degli amministratori del Nord promossa da Anci, una forte mobilitazione dei sindaci e degli amministratori comunali per far capire al Paese che bastonare i Comuni più grandi e sopprimere i più piccoli non fa diminuire il debito pubblico, ma semmai fa diminuire il livello di democrazia del nostro Paese».
Così Attilio Fontana, presidente di Anci Lombardia, chiama i colleghi primi cittadini alla mobilitazione contro i contenuti di un’ennesima manovra «la terza in due anni continua il sindaco di Varese – che per ripianare i conti dello Stato mette di nuovo le mani nelle casse dei Comuni».
La manifestazione di Milano del 29 agosto  sarà incentrata sugli accorpamenti dei piccoli Comuni sotto i 1000 abitanti , una decisione che «non porterà reali benefici ai conti dello Stato e non abbatterà gli sprechi della politica, visto che si parla per i consiglieri comunali di gettoni di presenza da 17 euro lordi a seduta per 3-4 sedute l’anno, e per gli assessori di 130 euro al mese, che spesso non vengono neanche ritirati ma lasciati in Comune. Basterebbe – prosegue Fontana – diminuire davvero il costo da centinaia di migliaia di euro l’anno di parlamentari e consiglieri regionali, i rimborsi astronomici di chi siede nelle authority per risparmiare molto di più, e invece si preferisce negare alla società civile di impegnarsi a titolo pressoché gratuito per il benessere della comunità, rischiando di eleggere nei piccolissimi comuni dei sindaci-podestà, che non devono rispondere a nessuno del loro operato, visto che si aboliscono i consigli comunali e il concetto stesso di rappresentanza dell’opposizione. E’ bene ricordare dal 2011 i consiglieri comunali e gli assessori sono già diminuiti del 20%».
La protesta dei sindaci però va anche oltre, e interessa l’ennesima tornata di tagli ai Comuni, che si tradurrà nella diminuzione dei servizi e nell’aumento delle tariffe. «I Comuni hanno già dato tutto quello che potevano dare – prosegue Fontana – . Se lo Stato avesse fatto come i Comuni sarebbe in attivo. Il patto di stabilità ci ha già bloccato investimenti per oltre 6 miliardi di euro in tre anni, facendoli calare del 20% in un momento in cui la stagnazione economica avrebbe proprio bisogno del ruolo comunale di investitore sul territorio. Ci sono stati tagliati i trasferimenti per oltre 4 miliardi e ne vorrebbero aggiungere altri due, ma non capiscono che in questo modo negano il sostegno dei Comuni alle fasce più bisognose della popolazione, i servizi agli anziani, alle scuole, ai disabili, alle famiglie, per non parlare della cultura, della manutenzione delle strade e del verde, dello sport, delle politiche giovanili».
 «Oltre a questo i fondi per le politiche sociali sono stati dimezzati, quello per la non autosufficienza è stato azzerato, i tagli alle Regioni ricadranno sui Comuni e quindi sui cittadini: è questo che si intendeva col non lasciare nessuno da solo di fronte alla crisi?».
«I Comuni potrebbero essere il vero volano della ripresa – conclude il presidente di Anci Lombardia – e sono di sicuro i veri garanti della coesione sociale: mortificarli significa mettere in discussione le basi stesse dell’economia e della società italiane. Chiediamo il rispetto della pari dignità dei Comuni e della loro autonomia istituzionale e costituzionale. Chiediamo che si ricerchino insieme modalità per rendere più efficiente l’erogazione di servizi sul territorio anche nei piccoli Comuni ma che si salvaguardino le istituzioni democratiche che governano la vita dei cittadini»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Agosto 2011
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