Fiom: “Basta con la finanza, gli imprenditori investano nell’industria”
Circa 500 lavoratori da Varese hanno partecipato alla manifestazione dei metalmeccanici. Filetti (segretario provinciale della Fiom): «La Lombardia si deve far carico di politiche industriali serie per individuare i settori che possano rilanciare il manifatturiero»
«Noi siamo in piazza, siamo sempre pronti. E così dovrebbero fare anche gli altri sindacati per disegnare una strategia comune in un momento così drammatico per il Paese». Stefania Filetti, segretario provinciale della Fiom-Cgil, è con altre 500 tute blu della provincia di Varese alla manifestazione di Milano. Ai Cinque pullman organizzati dalla Camera del Lavoro varesina, si sono aggiunti altri lavoratori provenienti da Saronno, Busto Arsizio e dal sud della provincia, che hanno raggiunto il capoluogo lombardo con la propria auto.
Nel momento più difficile per l’economia del Paese, la Fiom-Cgil lancia un messaggio forte dalla regione più industrializzata d’Italia. «Se è vero che siamo la locomotiva del Paese – continua il segretario della Fiom – allora rivendichiamo la necessità che la Lombardia si faccia carico il più possibile di politiche industriali serie per individuare i settori che possano fare da traino per tutte le altre regioni e garantire così un futuro al manifatturiero italiano. Noi siamo scesi in piazza per rilanciare questi temi che sono cruciali, a fronte di un governo che invece continua a insistere sui licenziamenti facili».
In provincia di Varese la situazione del settore metalmeccanico non è delle migliori. Gli ultimi contraccolpi hanno riguardato alcuni big, come Whirlpool e Inda, che hanno annunciato ristrutturazioni pesanti. «Aggiungerei anche le situazioni di Fulgor, CF Rimoldi, Donati, Cesinox e Alenia-Aermacchi – conclude la sindacalista –. Di fronte ad annunci così drammatici, il sindacato deve agire con responsabilità, senza affidarsi alle voci che filtrano. Abbiamo un incontro in Univa il 10 novembre prossimo per capire, a fronte di quei 5.000 tagli annunciati da Whirlpool, quali saranno le ripercussioni per il nostro territorio. Ma saremo lì anche per capire se la multinazionale ha in mente un piano di investimenti. Penso che sia venuto il momento di iniziare a giudicare quegli imprenditori che, anziché investire nell’industria, nell’innovazione di processo e di prodotto, si sono invece concentrati sulla finanza, con gli effetti che vediamo tutti».
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