Il liceo classico diventa… “contemporaneo”
Lo storico Cairoli svecchia la sua immagine puntando dritto su progresso e tecnologia. "È comunque una tautologia - spiega il preside - il futuro è consapevolezza del passato"
«A dire il vero è una tautologia. Il liceo classico diventa contemporaneo: ma tutto ciò che è classico è anche contemporaneo perché ci si proietta al futuro consapevoli del proprio passato». Salvatore Consolo, neo preside del liceo Cairoli di Varese, spiega i motivi che lo hanno indotto a innovare l’immagine dello storico istituto cittadino: « Lo studio del mondo antico diventerà tecnologico grazie a un progetto che stiamo presentando agli studenti delle future quarte. Una classe sarà dotata di tablet e le lezioni saranno informatizzate. È un’importante innovazione che ha pochi precedenti in Italia. Una bella sfida per i docenti che dovranno confrontarsi con studenti, sicuramente più preparati in fatto di tecnologia».
Lunga è stata la strada che ha riportato il professor Consolo al “suo” Cairoli: è infatti un ex alunno che ha proseguito gli studi classici all’università per poi emigrare in Gran Bretagna, dove ha preso un dottorato (phd) all’università di Birmingham, rimanendovi come docente di cultura e cinema italiani: « Credo che siano stati proprio gli anni vissuti in questa scuola a farmi scattare quella curiosità e voglia di imparare che mi hanno poi condizionato la vita. Sono andato in Inghilterra nonostante una preparazione della lingua inglese da “autodidatta”. Ai miei tempi, la seconda lingua era studiata solo al ginnasio. Ho lavorato sodo per due anni, come si fa sempre quando si crede fermamente in qualcosa. Poi ho avuto la grandissima soddisfazione di poter insegnare in inglese a studenti madrelingua senza alcun problema».
Salvatore Consolo è rimasto a Birmingham dal 1999 al 2006: « È stata un’esperienza importante. In Italia si ha poca consapevolezza di quanto amate siano la nostra lingua e la nostra cultura. All’estero lo studio dell’italiano è considerato molto raffinato e viene sempre abbinato a un percorso culturale parallelo, musicale, teatrale, letterario».
Dopo sette anni in Gran Bretagna, però, il professore ha deciso di rientrare: « In Italia si sta meglio e poi volevo impegnarmi nella scuola italiana».
Dopo un inizio nel ciclo primario, quest’anno è arrivata la promozione nel suo liceo: «Lavoro con un collegio docenti veramente motivato e ci sono molti progetti in cantiere. Stiamo mettendo a punto la proposta di stage e di alternanza con il museo di Masnago e per l’anno prossimo intendiamo estendere la collaborazione a tutto il settore della cultura varesina. C’è grande fermento anche sul piano dell’internazionalizzazione: a parte l’Esabac che permette di ottenere il doppio diploma di maturità italiano e francese, sto sfruttando le mie conoscenze per stringere rapporti con scuole europee. Stiamo definendo con un istituto norvegese e siamo a buon punto anche con una scuola britannica. Non dimentichiamo, poi, che molti dei nostri studenti partono per un’esperienza con Intercultura. Non è una cosa da poco visto che il classico non ha eguali all’estero…».
Contemporaneo o classico che sia il Cairoli offre una formazione precisa: « Non è la scuola migliore in assoluto9 perché è una scuola che chiede alcune caratteristiche. Bisogna sentirla e voler affrontare un percorso di crescita lungo. Di certo, però, al Cairoli si cresce proiettati al futuro con la consapevolezza del proprio retaggio».
E una dimostrazione si vive proprio in questi giorni, con i malumori e le discussioni animate dei ragazzi su quei giardinetti dedicati a Giovanni Gentile proprio davanti al loro ingresso. Un dibattito vivo fatto di approfondimenti e riflessioni sul momento attuale.
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