Fontana: “Le liberalizzazioni dei servizi sono sovietizzazioni al contrario”

Riunione del Direttivo dell’Associazione Anci che si è svolta giovedì 26 gennaio. Per il presidente nazionale Delrio "serve un incontro immediato con il presidente del Consiglio Mario Monti"

«Oggi stesso partirà la richiesta dell’Anci per un incontro immediato con il presidente del Consiglio Mario Monti». Lo annuncia il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, al termine della riunione del Direttivo dell’Associazione che si è svolta questa mattina, giovedì 26 gennaio.
 
La richiesta, spiega Delrio, parte dalla considerazione che «il livello di confronto con il governo, pur in un’ottica di reciproca disponibilità, non è fluido, non tiene conto delle difficoltà in cui versano i Comuni e ci lascia profondamente delusi». A questo si aggiunge il fatto che «il tempo è ormai scaduto, e per redigere i bilanci preventivi i Comuni hanno bisogno di certezze sulla modifica del Patto di stabilità entro la fine di febbraio». Per Delrio, infatti, «c’è ancora un problema di interlocuzione con l’esecutivo, poiché sembra che i provvedimenti nei confronti dei Comuni continuino ad essere formulati nelle stanze dei Palazzi e non tenendo conto delle osservazioni e delle proposte dell’Anci». La stessa Commissione paritetica governo-autonomie locali, fa notare Delrio, «ha iniziato i suoi lavori in modo confuso, mentre ad oggi non è ancora stata convocata la Conferenza per il riordino della finanza pubblica».
 
La revisione del Patto di stabilità, questione prioritaria per i Comuni, «non è più rimandabile, poiché entro febbraio dovremo sbloccare risorse per investimenti e per i pagamenti di servizi essenziali che non possono essere più rinviati. Quella sulla modifica del Patto è per noi la madre di tutte le criticità – prosegue Delrio – e quest’anno non abbiamo alternativa, né ulteriori margini di manovra: dobbiamo procedere con i pagamenti».
 
Sul piatto delle richieste dell’Anci c’è inoltre «il problema irrisolto di una banca dati comune: i numeri che ci vengono esposti dal governo riguardo la situazione finanziaria del nostro comparto continuano ad essere dissonanti rispetto alle cifre in nostro possesso». Delrio ricorda infine l’ordine del giorno sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali approvato oggi dal direttivo, e che mette nero su bianco la considerazione che «per i Comuni queste liberalizzazioni non sono la panacea di tutti i mali».
 
Al direttivo hanno partecipato anche Attilio Fontana, Presidente di ANCI Lombardia, Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia e Vicepresidente di ANCI e Lorenzo Guerini, Sindaco di Lodi con delega al Welfare.
 
«Sul Patto di stabilità bisogna fare chiarezza. Non si devono discutere solo i dettagli, ma un impianto complessivo che porterà la maggior parte dei Comuni a non poterlo rispettare, quest’anno». Lo afferma il sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana, nel corso del direttivo dell’Anci. Fontana avverte: «Se il 70 o l’80% dei Comuni non riesce a rispettare il Patto, il problema è anche del governo, perché rischiano di saltare i conti pubblici». Fontana è anche molto critico sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali: «Sono sovietizzazioni al contrario, ci obbligano a svendere il nostro patrimonio, aziende che in molti casi producono utili».
 
«I Comuni sono d’accordo con l’obiettivo della riforma dei servizi pubblici locali, ma deve cambiare il metodo del confronto con il governo. L’Anci deve diventare la protagonista di una seria riforma liberale del sistema che punti ad assicurare prestazioni efficienti al cittadino». E’ quanto ha sottolineato Alessandro Cattaneo vicepresidente di Anci nazionale e sindaco di Pavia che, al direttivo odierno, ha presentato un ordine del giorno sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, che sarà inviato oggi al governo ed ai capigruppo parlamentari.
 
Per Cattaneo il tema dei servizi deve «tornare al centro dell’agenda politica, anche se – ha evidenziato il vice presidente Anci – in questo frangente si vive una situazione confusa, con l’Unione europea che spinge per una riforma e i recenti referendum che hanno rappresentato un freno». In ogni caso bisogna «mettere in primo piano l’ interesse dei cittadini ad un servizio efficiente».
 
Per questo motivo «è necessario che il percorso che porta alla riforma sia condiviso attraverso l’avvio di una regia comune tra il ministero e l’Anci». In questo senso il sindaco di Pavia ha fatto cenno «ad alcuni aspetti che vanno ancora chiariti, partendo dalla questione dei parametri di virtuosità nella gestione e dall’eccessiva demonizzazione degli affidamenti in house. D’altro canto soltanto i Comuni possono garantire la competenza necessaria per intervenire su un comparto che gestiscono da tantissimo tempo. Qualsiasi processo di riforma efficace – ha concluso Cattaneo – non può non tenere conto della loro presenza».
 
«Il governo ci dia risposte in tempi brevi su patto di stabilità – aggiunge il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini – perché orami siamo a un punto di non ritorno, la quasi totalità dei sindaci rischia di non poterlo più rispettare. Aspettiamo risposte anche sul tema dell’Imu, le cui proiezioni di gettito non coincidono con quelle attese dal governo. Ci vuole una clausola di salvaguardia che eviti ai sindaci di dover alzare le aliquote, pur di chiudere i bilanci. Inoltre da parte del governo si ponga un termine a una continua attività di intromissione nell’autonomia comunale, che attraverso una legiferazione schizofrenica rende impossibile la vita amministrativa e non rispetta la pari dignità istituzionale che la Costituzione assegna ai Comuni. Ci auguriamo che il governo ci ascolti e che entro febbraio ci arrivino risposte serie, altrimenti i rapporti rischiano di prendere una piega poco costruttiva».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Gennaio 2012
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