Il Sant’Anna investe in tecnologia nella cura dei tumori

Presentata all'ospedale Sant'Anna il nuovo acceleratore lineare che permette di trattare i tumori maligni con elevatissima precisione

Vero, l'apparecchiatura all'avanguardia all'ospedale di ComoAlta tecnologia per la cura dei tumori. E’ stato inaugurato stamattina, giovedì 12 gennaio, all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia (Como) il “Vero”, un acceleratore lineare di ultima generazione, l’unico del genere operativo in Italia, che è in grado di trattare le neoplasie maligne con elevatissima precisione grazie al fatto che la macchina ruota attorno al paziente e su sé stessa, “inseguendo” il tumore anche se vicino a organi in continuo movimento (es. i polmoni).

Al termine della cerimonia, alla quale è intervenuto, oltre al direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna Marco Onofri e al primario della Radioterapia Dorian Cosentino, anche l’assessore alla Sanità di Regione Lombardia Luciano Bresciani, sono state presentate le opere fotografiche realizzate dal lecchese Alberto Locatelli e donate al reparto dall’associazione Cancro Primo Aiuto Onlus.

«Il ‘Vero’ – ha spiegato il professor Dorian Cosentino, primario della Radioterapia del Sant’Anna – riunisce in sé la più avanzata tecnologia radioterapica per la cura dei tumori . L’apparecchiatura ruota attorno al paziente e su sé stessa ed è in grado di irradiare le neoplasie con altissima precisione balistica e con il massimo risparmio possibile dei  tessuti sani circostanti».

Durante la rotazione, infatti, è possibile sia visualizzare il tumore mediante radiografie ad alta risoluzione o attraverso un’immagine tac (TC), sia inseguirlo durante l’erogazione del fascio radiante. Ciò consente, inoltre, di mantenere sempre la massima “conformazione” del fascio di raggi X sul bersaglio tumorale.

«Il tumore – aggiunge il professor Cosentino – può essere irradiato anche se è collocato in organi che normalmente si muovono durante la seduta di radioterapia, senza dover spostare il paziente. Questa caratteristica del “Vero” è soprattutto utile, ad esempio, quando si trattano i tumori collocati in prossimità di organi sani suscettibili di ricevere un danno da radiazioni, come quelli del distretto testa- collo o i tumori polmonari che si muovono seguendo il movimento del torace e sono anche influenzati dal movimento di pulsazione del cuore e sui tumori degli organi addominali influenzati anch’essi dal respiro, dalla peristalsi intestinale e dal grado di riempimento del retto e della vescica».

La possibilità di acquisire immagini con la tac (TC) durante il trattamento consente di verificarne la correttezza confrontandole con quelle acquisite nella fase di pianificazione del trattamento stesso.
La prima terapia con il ‘Vero’ – acquisito con un investimento di circa sei milioni di euro – è stata effettuata l’8 novembre scorso. Da allora, sono stati trattati cinque pazienti. Le sedute durano circa una decina di minuti, ma in caso di trattamenti più complessi, i tempi possono allungarsi. Quando l’attività sarà a pieno regime, potranno essere curati circa 25-30 pazienti al giorno.
 

«Il ‘Vero’ – ha sottolineato il direttore generale dell’Ao comasca Marco Onofri – è un fiore all’occhiello della nostra Radioterapia che ci consente di portare ai massimi livelli oggi disponibili l’offerta di cure in ambito oncologico grazie all’investimento della Regione Lombardia e all’impegno e alle elevate competenze dei nostri professionisti».

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Pubblicato il 12 Gennaio 2012
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