In Senegal vince la democrazia: si andrà al ballottaggio Wade – Sall

Il presidente uscente Wade, che prevedeva una schiacciante vittoria al primo turno, ha visto dimezzarsi le sue preferenze. E così le opposizioni si stringono attorno a Macky Sall che potrebbe seriamente sfrattare l’anziano presidente dal governo

«Siamo i più forti e vinceremo con almeno il 53% dei voti». Pochi giorni prima delle elezioni, con queste parole, l’uscente ministro degli esteri senegalese Madickè Niang aveva pronosticato la vittoria dell‘85enne Addoulaye Wade, contestato presidente uscente che corre per il terzo mandato. Ma la previsione non poteva essere più sbagliata. Degli oltre 5 milioni di senegalesi che avevano diritto di voto, il 60% si è recato alle urne e di questi solo il 25-30% ha votato il candidato Wade (il dato definitivo arriverà entro venerdì, ndr). Il presidente uscente dovrà quindi andare al ballottaggio il 18 marzo e battersi contro Macky Sall, suo ex Primo Ministro e leader del partito “Alleanza per la Repubblica” che, dopo la contestata esclusione del cantante Youssou N’Dour, si presentava come il suo principale avversario e che avrebbe preso tra il 20 e il 25% dei voti.
Davanti alla prospettiva che dopo 12 anni ininterrotti al governo Wade lasci il Palazzo Presidenziale, i candidati delle opposizione fanno quadrato. Lo staff di un altro candidato, Moustapha Nieasse ha infatti già annunciato l’ipotesi peggiore per il vecchio presidente: «Ci muoveremo in base al principio che occorre votare il candidato dell’opposizione che si e’ piazzato meglio di altri». E se la prospettiva di una grande coalizione anti-Wase fosse confermata, si tratterebbe di un colpo dal quale l’anziano presidente potrebbe non riprendersi. Quello che succederà in queste settimane non è chiaro ma ciò che è certo è che Wade non è mai stato così vicino a passare il testimone. Tuttavia le variabili in gioco sono tante, prima tra tutti un elevato rischio di brogli. Brogli che, stando alle prime informazioni (e all’esito della votazione stessa), non avrebbero inciso in modo significativo sull’andamento della consultazione e questo forse anche grazie ai 5mila osservatori accreditati negli oltre 11mila seggi aperti.
Ma, comunque andrà il ballottaggio, quella uscita dalle urne è indubbiamente una vittoria per la società civile. In pochi si sarebbero immaginati un esito del genere dopo la concitata campagna elettorale rigata dal sangue di almeno 8 giovani, con l’esclusione del celebre Youssou N’Dour e la forzatura della costituzione -definita da alcuni analisti “golpe costituzionale”- per permettere una terza candidatura per Wade. Come si evolveranno i giorni fino ad uno dei giorni più importanti della storia recente del Senegal è difficile da pronosticare. Ma chi fosse interessato a seguire queste settimane molto delicate lo potrà fare attraverso il blog www.tongante2012.altervista.org curato Luciana de Michele (inviata della rivista www.assaman.info) che fornisce aggiornamenti quotidiani sulle vicende del Paese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Febbraio 2012
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