Un impianto per rifiuti chimici nel polo chimico, il Pd pronto alle barricate

L'ipotesi circola da diverse settimane ed è la fotocopia di un progetto che si sarebbe dovuto realizzare nel lodigiano da parte della israeliana Elcon dove c'è stata una forte opposizione dei cittadini. Bettoni chiede di discuterne

Da qualche settimana a Castellanza impazza il dibattito sul progetto industriale presentato dalla compagnia israeliana Elcon che vorrebbe realizzare, in un’area del polo chimico ex-Agrolinz, un centro per il trattamento delle acque reflue di industrie chimiche. La società avrebbe presentato solo una proposta e l’amministrazione comunale di Castellanza, per il momento, non si è espressa nè a favore nè contro il progetto in attesa di ulteriori delucidazioni. L’interessamento della società su quest’area giunge dopo aver ingaggiato e perso una lunga battaglia a Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, dove aveva pensato inizialmente di realizzare l’impianto di trattamento. La cittadinanza, nel giro di poco tempo, si è organizzata in un comitato che si è opposto alla sua realizzazione fino a quando, a settembre dello scorso anno, la stessa società ha annunciato di aver spostato la sua attenzione nella zona a nord di Milano

Dopo qualche mese ecco che a Castellanza spunta lo stesso tipo di progetto, del quale non si conoscono che pochi dettagli. Si tratterebbe di un impianto di trasformazione di rifiuti liquidi reflui ”speciali”derivati da lavorazioni chimico/farmaceutiche. La battaglia in seno al consiglio comunale è già cominciata con Giandomenico Bettoni, consigliere del Pd/Amiamo Castellanza, che si oppone fermamente a questo tipo di sviluppo industriale: «Il PD e Amiamo Castellanza sanno quanto sia importante supportare ogni iniziativa che dia occasioni occupazionali. e lo abbiamo dimostrato, in maniera forte e convincente a  sostegno dei lavoratori del Billa – spiega in una nota – siamo altresì attenti a valutare tutte le conseguenze che scelte avventate possono produrre, facendone pagare gli effetti al territorio intero e anche alle generazioni future. Noi abbiamo evidenziato e sostenuto una posizione negativa rispetto ad un insediamento che rischia di vincolare e ipotecare svantaggiosamente il futuro di tutta l’area e perciò di tutto il territorio». 

Il consigliere democratico non si dice disposto, questa volta «a perpetuare, per interessi economici e di sviluppo, lo stravolgimento delle regole come è stato fatto per tanti anni, aggiustando  i livelli di compatibilità ambientali e di massimi o minimi critici alle esigenze del momento».  «Nel passato Castellanza ha già pagato un prezzo elevatissimo per mantenere attività chimiche di estrema pericolosità – prosegue il consigliere -. Ora questa città merita di  più ed è per questo che dobbiamo guardare ad un futuro con altri tipi di produttività. E’ arrivato il momento di cambiare. Non si può più anteporre un interesse particolare, seppur  importante e contingente, all’interesse di tutti».

Il Pd chiede che si apra un confronto e si ragioni di più e meglio del futuro di Castellanza: «Proponiamo un Piano Organico di Sviluppo del Territorio ",  per definire la giusta destinazione delle aree sia pubbliche che private, in modo utile e razionale, per il benessere dei castellanzesi e dei vicini
e per trovare soluzioni che possano dare lavoro in un ambiente sano e pulito – continua –  Per attrarre aziende che si insedino a Castellanza e garantiscano una condizione di crescita, potremmo adottare incentivi, condizioni di massima collaborazione e semplificazione di tutte le  pratiche burocratico/amministrative». Per questo PD – Amiamo Castellanza e Impegno per la Città hanno presentato una richiesta di attivare una commissione territorio, per discutere questi argomenti in modo esaustivo.  È stato anche proposto di invitare a partecipare gli amministratori del comune di Olgiate Olona, perché una parte del sito ex Chemilinz è situato su territorio olgiatese e la Elcon dovrebbe insediarsi proprio al confine.

I democratici propongono sul loro sito  www.pdcastellanza.it  un articolo di un giornale di Casalpusterlengo, datato 27 ottobre 2011 nel quale il presidente della provincia di Lodi ed il sindaco di Casale informavano della rinuncia da parte della Elcon all’insediamento di un impianto con caratteristiche similari a quelle proposte a Castellanza e dichiaravano “che non sarebbero mai stati d’accordo”.  A conclusione veniva scritto: “la Elcon, infatti, avrebbe ottenuto, rinunciando a Casale, la rassicurazione che porterà avanti il suo progetto in provincia di Varese”. Ora, si chiedono i democratici, chi avrebbe dato queste rassicurazioni? Regione, Provincia, comune di Castellanza?…

Intanto l’opposizione promette battaglia e annuncia che mercoledì 22 febbraio alle ore 18 presso il Palazzo Comunale, in sala giunta verrà tenuta una commissione per discutere su problematiche relative alla Chemisol come il piano industriale dell’azienda e il problema inquinamento. Una buona occasione per tornare a parlare anche di Elcon.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Febbraio 2012
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