Farioli difende il Baff: “Questo festival è occasione di crescita”

Il sindaco passa in rassegna i primi appuntamenti offerti dal festival e trae già un bilancio positivo: "Un cortometraggio made in Busto proiettato a New York, tanti giovani nelle sale cinematografiche sono risultati importanti"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera del sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli in merito al Busto Arsizio Film Festival.

Sono bastati due soli giorni perché il BAFF confermasse la sua unicità entrando subito nel vivo delle tematiche e delle riflessioni proposte e riproponendosi come momento emergente di un fiume carsico che scorre per tutto l’anno, continuando a coinvolgere soprattutto i più giovani.
Questa la riflessione del sindaco Gigi Farioli all’indomani del week end di apertura e subito dopo il riuscitissimo appuntamento di questa mattina, il primo in programma per le scuole superiori, un appassionante confronto sul tema dell’adolescenza tra gli studenti e Francesco Bruni, regista di “Scialla!”.

Continua Farioli: “L’impegno del BAFF non è evidente solo durante la settimana del festival, ma dura 365 giorni e a 360°. Riprendendo la presentazione scritta da Vittorio Giacci in occasione del decimo anniversario, in cui il direttore artistico cita “10” di Blake Edwards come esempio di film in cui si mette in scena non l’amore per una donna, ma per un’idea di donna, posso dire che in questi 10 anni il BAFF non ha parlato soltanto di cinema, ma di una particolare idea di cinema, in quanto veicolo di cultura.
Un’idea di cinema che ha portato in Città grandi risultati: oltre al solidissimo rapporto educativo e formativo instaurato con le scuole superiori, al successo ormai indiscusso dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, in grado di formare giovani preparatissimi al lavoro nel mondo del cinema, soprattutto la capacità di produrre novità e di realizzare opportunità di sviluppo e di crescita con i giovani come protagonisti.

Abbiamo proprio visto (e non solo a Busto Arsizio, ma anche a New York) in questi giorni le dimostrazioni lampanti di questa capacità: il BAFF è stato scelto come festival di riferimento dal CICT – Unesco per la diffusione delle tematiche simbolo dell’ente internazionale, e Day One, il film prodotto a Busto Arsizio, con la collaborazione dell’Amministrazione e l’ingegno del direttore dell’ICMA e dei suoi straordinari collaboratori, è stato proiettato nientepopodimenoche al mitico Tribeca Cinema di New York.

Un’altra dimostrazione concreta della capacità del BAFF di fare da volano alle esigenze di approfondimento culturale del territorio, la abbiamo avuta con la seconda edizione del premio Paganini. In due anni, in memoria di chi si è tanto impegnato per il suo sviluppo, il consultorio, grazie al BAFF, ha saputo realizzare un’iniziativa importantissima che utilizza il mezzo audiovisisivo come mezzo di riflessione sul tema dell’adolescenza. Tema che quest’anno è approfondito anche nella sezione dedicata ai giovani, attraverso pellicole che saranno certamente apprezzate anche da chi è abituato a un altro genere di cinema, e tema che comprende quello scelto, non a caso, per questa edizione, il futuro che da minaccia diventa promessa. Un tema che, in periodo di crisi come quello che purtroppo stiamo vivendo, suggerisce non uno stop o una rinuncia, ma invita a cogliere dal disagio l’opportunità di farsi domande e di cercare risposte. Crisi ha in sé la parola crescita. Anche l’adolescenza è un momento di crisi, crisi di identità, di punti di riferimento, che necessariamente bisogna vivere e superare per poter crescere.

L’importanza di questo festival, che non è un’occasione di evasione, sta dunque nella capacità di mettere in rete e di approfondire il confronto sui temi, sui valori, anche da punti di vista e angolazioni diverse”.  E questa mattina alla giovane platea del Sociale Francesco Bruni, a proposito dei film ha suggerito ai ragazzi: "fate scelte intelligenti, non lasciatevi influenzare dalla massa (film commerciali)".
A margine dell’incontro il regista si è detto fiducioso nelle prossime generazioni, anche se, a suo parere, “i giovani hanno tantissime informazioni a disposizione ma scarsa attitudine all’approfondimento. Purtroppo non è un periodo storico che offre grandi speranze ai ragazzi non sono motivati a impegnarsi, ma basta trovare il tasto giusto per accenderli, attraverso il cinema, la letteratura… “.

Bruni ha concluso la sua riflessione invitando a trattare i giovani “non come fossero una cosa sola, ma rispettando le loro individualità. Ci vorrebbe un insegnante ad personam”. Ma ha anche poi aggiunto, come già molti registi l’anno scorso, che ha incontrato ragazzi molto intelligenti, preparati e stimolanti. Come, forse mai, altrove. E anche questa è un’eccellenza. Che non nasce dal caso. E che non rispunta solo a primavera.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 26 Marzo 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.