Filosofarti entra nel vivo, tra filosofia, musica e danza

Laboratori di danza creativa e domenica il grande spettacolo di “Pierino e il lupo”. Mentre sono attesi martedì Fabio Minazzi, Enrico Berti, Michele Di Francesco e Mario Picozzi. Mercoledì la lezione magistrale di Salvatore Natoli alle Scuderie Martignoni

Con qualche variazione di luogo di svolgimento, prosegue Filosofarti, il festival della filosofia di Gallarate (Va) diretto artisticamente da Cristina Boracchi e organizzato dal Centro Culturale Teatro delle Arti, in sinergia con l’Amministrazione comunale e la Fondazione Comunitaria del Varesotto, e con patrocini illustri, fra i quali spiccano la Regione Lombardia, l’Assessorato alla Cultura del Comune, la Provincia  di Varese, il Miur nella sua espressione provinciale  U.S.T.,  come da tre anni a questa parte l’Ex Irre Lombardia – Gestione Commissariale, e, da quest’anno, oltre all’Università dell’Insubria nell’ambito del progetto ‘Giovani pensatori’, anche l’Università degli Studi San Raffaele di Milano.
E in questi giorni entra nel vivo il connubio danza-musica-filosofia, già introdotto dalla lezione-concerto di Carlo Bellora, Maria Teresa Balsemin, Roberto Passerini e Anna Camporini, che nel pomeriggio di domenica 4 marzo che ha riempito la Chiesa di San Pietro, con anche pubblico che ha dovuto restare fuori sul sagrato ad ascoltare.
Nello specifico, tre saranno i prossimi appuntamenti da qui all’11 marzo, data di conclusione del festival, legati all’intersezione della filosofia con la musica e la danza: i due laboratori di danza creativa di Paola Medeghini, mercoledì 7 alle 14.30 all’istituto alberghiero Falcone e venerdì 9 alle 17,30 alla sede di Proscaenium – Progetto Danza, e un grandissimo spettacolo che domenica 11 concluderà Filosofarti alle 15 al teatro Condominio Vittorio Gassman, a cura dell’associazione culturale Progetto Danza – Proscaenium e dell’istituto superiore di studi musicali Puccini che proporranno “Pierino e il lupo” con la partecipazione di Nanni Svampa (ingresso euro 10, prenotazioni al numero 347.5052978).

Per quanto riguarda i prossimi giorni, il programma – che procede forte di numeri di pubblico che ormai superano le 3mila presenze in soli quattro giorni di programmazione – prevede martedì 6 marzo, alle 9,30 al Condominio Vittorio Gassman un seminario di studio con Fabio Minazzi, Enrico Berti e Michele Di Francesco sul tema “Il Body/mind problem dalla classicità alle neuroscienze”, promosso in collaborazione con Giovani Pensatori – Università dell’Insubria, Università San Raffaele di Milano e Centro Studi Filosofici di Gallarate.
Il rapporto corpo/mente è argomento sul quale insistono le riflessioni filosofiche sin dalla classicità. La filosofia greca classica ha proposto due grandi soluzioni al problema dei rapporti tra mente e corpo, quella dualistica di Platone e quella monistica di Aristotele. Mentre la prima ha avuto una fortuna immensa nella filosofia medievale e moderna, culminando nella concezione cartesiana delle due sostanze, la seconda, dopo una parziale rivalutazione ad opera di Tommaso d’Aquino, è stata ripresa solo da G. Ryle in The Concept of Mind (1949). Più recentemente tuttavia la soluzione aristotelica, dopo essere stata interpretata in chiave prima fisicalistica e poi funzionalistica, ha trovato la sua giusta interpretazione ad opera di M. Nussbaum e H. Putnam ed è stata riproposta come soluzione al Body-Mind Problem. L’emergenza del cartesianesimo ha nella modernità riproposto con forza una fondazione epistemologica di tale relazione. L’apporto delle neuroscienze, dal canto loro,  apre a nuovi scenari e prospettive di analisi che sempre più portano la filosofia  a interagire sul terreno della fisiologia.
Enrico Berti è titolare della cattedra di Storia della Filosofia presso l’ università di Padova. Ha presieduto la Società filosofica italiana, è membro dell’ Accademia dei Lincei nonché dell’ Institut International de Philosophie di Parigi. Rappresenta uno dei massimi studiosi contemporanei del pensiero aristotelico. In particolare la sua ricerca si è concentrata sullo studio del rapporto tra metafisica, etica e politica nell’ autore greco. Analogo interesse rivestono le sue analisi relative alle forme di razionalità alternative alla logica, collegate bensì alla dialettica e alla retorica e al tentativo di rilevare frammenti del pensiero aristotelico nella contemporaneità. Le sue opere principali sono: La filosofia del primo Aristotele (1962, 1997); Studi sulla struttura logica del discorso scientifico (1968); Ragione scientifica e ragione filosofica nel pensiero moderno (1977); Aristotele nel novecento (1992) e In principio era la meraviglia. Le grandi questioni della filosofia antica (2007).

Michele Di Francesco, filosofo,  è  Preside della Facoltà di Filosofia dell’ Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dove è professore ordinario per il settore disciplinare di Logica e Filosofia della scienza. Insegna Filosofia della mente e Filosofia delle scienze cognitive. Collabora alla pagina culturale del Sole XXIV Ore è stato presidente della Società Italiana di Filosofia Analitica (SIFA) ed dal 2008 è Presidente della Società Europea di Filosofia Analitica (ESAP), carica che ricoprirà fino al 2011. Fra i suoi scritti, Introduzione alla filosofia della mente, Nuova Edizione, Carocci, Roma 2002, La Coscienza, Laterza, Roma – Bari, 2000, seconda edizione 2005, L’io e i suoi sé. Identità personale e scienza della mente, Cortina, Milano 1998, Introduzione alla filosofia della mente, Nuova Italia Scientifica, Roma 1996, Il Realismo Analitico, Guerini e Associati, Milano 1991, Parlare di oggetti. Teorie del senso e del riferimento, Edizioni Unicopli, Milano 1986 e Problemi del significato e teoria del riferimento, Edizioni Unicopli, Milano 1982.
Fabio Minazzi, ordinario di Filosofia teoretica presso la Facoltà di Scienze Naturali dell’Università degli Studi dell’Insubria è direttore della quinta serie della rivista di filosofia e cultura «Il Protagora». Dopo aver insegnato per tre lustri filosofia nei licei per un lustro ha insegnato Filosofia della scienza presso l’Accademia di architettura di Mendrisio dell’Università della Svizzera italiana e per otto anni Filosofia teoretica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Lecce. Ha pubblicato ventisei libri monografici e ha curato una cinquantina di volumi di vario argomento teoretico e storico. Tra i suoi ultimi suoi scritti: Teleologia della conoscenza ed escatologia della speranza (La Città del Sole, Napoli 2004), Contestare e creare (La Città del Sole, Napoli 2004), Le saette dei tartari (Franco Angeli, Milano 2004), Il cacodèmone neoilluminista (Franco Angeli, Milano 2004), Insegnare a filosofare (Barbieri Editore, Manduria 2004), Attualità dell’antifascismo (con Giovanni Pesce, La Città del Sole, Napoli 2004), nonché la cura, con Alessandra Chiappano, dei seguenti volumi collettivi: Il presente ha un cuore antico (Thélema, Milano 2003) L’immaginazione che voleva il potere (Manni Editore, Lecce 2004), Anno Domini 1968 (Manni Editore, Lecce 2004), Pagine di storia della Shoah (Kaos, Milano 2005), cui si affiancano poi Sapere aude! (curato con Ada Fiore, Barbieri Editore, Manduria 2005), il testo del Premio Nobel Renato Dulbecco, Scienza e società oggi (curato con Lorenza Noseda, Bompiani, Milano 2004) e Riflessioni critiche su Popper (curato con Daniele Chiffi, FrancoAngeli, Milano 2005), Filosofia della shoah (Giunti, Firenze 2006), Filosofia, scienza e bioetica nel dibattito contemporaneo (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma 2008), Science and Ethics (curato con Evandro Agazzi, Peter Lang, Bruxelles 2009), Ex pomice aquam? (Sapere Edizioni, Padova 2009).

Si prosegue alle 15,15 all’Università del Melo con la lezione magistrale di Maria Grazia Boracchi sul tema “La figura di Elena nella letteratura classica”. Elena ‘dell’albero’, signora della natura, che rinnova la vegetazione e le ridona vita con il sacrificio del proprio corpo. Elena, bionda regina di Sparta ed adultera fuggiasca, la cui bellezza colpevole riempie la piana di Troia di ‘occhi di giovani schiacciati nella polvere’. Elena ‘fantasma’ incorporeo ed illusorio, per il quale anno dopo anno si scannano popoli sventurati, mentre la vera Elena, casta ed irreprensibile, vive in Egitto, confinata in un ‘aldilà’ del mare e del mondo. Ed infine Elena, incarnazione del Bello, negli Inferi, mucchietto d’ossa indistinguibile dagli altri… Un percorso alla scoperta ed alla rivisitazione della poliedricità, talora sconcertante, del Mito della Bellezza.
Maria Grazia Boracchi, dopo la maturità classica, conseguita nel 1965 al Liceo Classico G. Pascoli di Gallarate, ha frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università Cattolica Milano, laureandosi in Lettere classiche nel 1969, con una tesi in letteratura greca. Conseguite le abilitazioni all’insegnamento nella scuola secondaria inferiore e superiore, ha insegnato lingua e letteratura latina e greca nel triennio del liceo Classico G. Pascoli di Gallarate dal 1971 al 2004. Responsabile per un decennio della Biblioteca d’Istituto, ha spesso preparato gli studenti ad importanti concorsi di traduzione, con il II premio conseguito nel 1993 al Certamen Ciceronianum Arpinas (traduzione dal latino) e il IV premio nel 2002 al Certamen della Tuscia (traduzione dal greco). Ha spesso collaborato come tutor alla formazione degli studenti della SISS dell’Università Cattolica di Milano. Ha pubblicato nel 1997 Prometeo di Luciano, introduzione, traduzione e note, all’interno del progetto Il mito e nel 2003 Dioniso, il doppio, la maschera, nel quadro del progetto La maschera: velo dell’io; i progetti sono stati promossi dalla regione Lombardia e dal Centro culturale Teatro delle Arti di Gallarate. Nel 2004 ha presentato la propria pubblicazione al Museo di Studi Patri di Gallarate ed ha partecipato come docente relatore al XXX Corso di formazione Teatro delle Arti di Gallarate sul tema Il doppio, temi della letteratura europea. Nel 2005 ha tenuto al Teatro delle Arti la conferenza sul tema La legge e la morale, nel quadro del progetto Antigone e nel 2006 la conferenza Medea tra diritto e delitti. Nel 2008 è stata docente relatore al Corso di formazione Teatro delle Arti, sul tema Il sacro. Per Filosofarti ha tenuto nel 2007 la lezione magistrale: Pandora e le altre: riflessioni sulla donna greca attraverso testi letterari e filosofici e nel 2008 la lezione magistrale: Nel cantiere del mito: Prometeo, identikit di un ‘divino briccone’ . Ha presieduto la giuria dei concorsi di poesia e narrativa Cassiopea e Phoenix indetti dai Licei di Gallarate. Dal 2005 tiene lezioni all’Università del Melo di Gallarate, Area umanistica, su temi di civiltà, cultura e letteratura latina e greca.

Interessante presentazione di libro con dibattito alle 16,30 a Villa Sironi in piazza Giovine Italia 2, con Mario Picozzi e “Fino a quando? – I trattamenti di sostegno vitale fra accanimento e abbandono”, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera Sant’Antonio Abate, il Comitato etico del’azienda ospedaliera Sant’Antonio Abate, il dipartimento di Biotecnologie e Scienze della vita dell’Università dell’Insubria e il Forum del Terzo Settore.
Il quesito “fino a quando?” allude alla valutazione della possibilità di rinunciare a un trattamento attraverso il rifiuto ad iniziarlo o la sua sospensione. L’azione omissiva ordinariamente concorre, anche se non in via esclusiva, ad abbreviare la vita di una persona. Tale atto può essere considerato eutanasico, ossia manifesta la volontà di porre fine alla vita di una persona? Se vi è una condivisione sull’affermazione generale che non ogni atto di rinuncia configura un’azione eutanasica, aperto è il dibattito sui criteri che consentono la distinzione fra i due gesti, rendendo l’uno moralmente e giuridicamente accettabile, l’altro riprovevole e da perseguire penalmente. Questa appare essere oggi la questione seria, sia eticamente sia giuridicamente, intorno alle problematiche legate alla fase finale della vita.
Mario Picozzi è nato a Milano il 22 febbraio 1966 e risiede in provincia di Varese.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano, discutendo una tesi su "La richiesta di interruzione di gravidanza dopo il terzo mese in una donna sieropositiva", preparata nell’Istituto di Medicina Legale di Milano, diretto dal Prof. Antonio Farneti. Abilitato all’esercizio della professione nel novembre 1992, è iscritto all’Albo dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Varese. Ha ottenuto il Master in Bioetica, nell’ottobre 1998, con una tesi dal titolo: "La medicina transculturale: analisi delle questioni etiche in prospettiva personalista", Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per lo studio su matrimonio e famiglia, relatore Prof. E. Sgreccia, Università Lateranense, Città del Vaticano, con votazione 29/30, magna cum laude.  Nell’ottobre del 1999 ha partecipato al concorso per titoli ed esami per 1 posto di ricercatore universitario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria, S.S.D. F22B – Medicina legale. Vincitore, veniva con D.R. n. 841 del 26/10/1999 nominato nel ruolo di ricercatori universitari, per il S.S.D. F22B della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria a decorrere dal 1 novembre 1999. Contemporaneamente il Dott. Mario Picozzi afferiva al Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi dell’Insubria. A decorrere dal 16/11/2002 è stato confermato nel ruolo dei ricercatori universitari per il settore scientifico disciplinare MED/43 -Medicina Legale-. Nell’anno accademico 1998-1999 si è iscritto alla Scuola di Specializzazione in Medicina legale presso l’Istituto di Medicina legale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria, diretta dal Prof. Mario Tavani, conseguendo, in data 17 ottobre 2002, il titolo di Specialista in Medicina Legale, discutendo una tesi dal titolo: "Il Codice deontologico e i doveri generali del medico". Il 13 novembre 2000 con delibera del Direttore Generale n .1635 del 08/11/2000 al Dott. Picozzi sono state affidate le funzioni assistenziali di Dirigente Medico (ex I° Livello) – disciplina Medicina Legale presso l’Azienda Ospedaliera di Circolo Fondazione Macchi di Varese. Attualmente è  Membro della Commissione medico-legale del NITp,  Referente in qualità di esperto del Gruppo Istruttorio dell’Assemblea Generale del Consiglio Superiore di Sanità sui temi della protesi in polietilene e del fegato bioartificiale, Membro del Gruppo di lavoro del Centro Nazionale Trapianti su: Fegato bioartificiale/ Fegato artificiale. Coordina il Gruppo NITp, incaricato di redigere la Carta dei principi,  Membro del Comitato Scientifico Centro di Formazione permanente Luigi Moneta, è stato Coordinatore del Corso di introduzione alla bioetica, Centro di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Centro di formazione Mons. Luigi Moneta, Milano, 14 gennaio-7 aprile 2000, è Membro del Comitato Scientifico Didattico del Master internazionale in Medical Humanities, promosso dall’Università degli Studi dell’Insubria, dalla Fondazione Sasso Corbaro di Bellinzona, in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università di Ginevra e infine è Membro del Comitato Scientifico Didattico del Master Universitario residenziale in Cure Palliative, promosso dall’Università degli Studi dell’Insubria e dalla Fondazione Floriani.

Alle 21 di martedì 6, con replica mercoledì 7 alla stessa ora, al teatro delle Arti appuntamento con uno spettacolo inserito anche nella stagione del teatro stesso: “L’astice al veleno”, con Vincenzo Salemme.
Vincenzo Salemme – un corpo con voce e gestualità unici sulle scene –  “invita a cena” e serve un vero piatto forte. Torna a grande richiesta al Teatro Olimpico, dopo il successo della lunga tournée dello scorso anno, L’astice al veleno. Lo spettacolo vanta al suo attivo 129 repliche e oltre 100.000. I due protagonisti della brillante commedia dal sapore romantico sono Barbara e Gustavo. Barbara è un’attricetta al debutto in uno spettacolo teatrale del regista, ammogliato ma impenitente traditore, di cui è amante delusa. Gustavo invece è un semplice pony express che consegna regali per il Natale ormai prossimo. Insieme a loro, sul palco, anche quattro statue che solo Barbara – insieme al pubblico – vede prendere vita e cantare. Lei, stufa di fare l’amante, decide di avvelenare il regista per poi suicidarsi. Ma Gustavo, trattenuto nel teatro dalle statue – sorpresa, anche lui le vede animate! – le sconvolge il piano omicida. Alla fine c’è un astice da servire, ma nessuno ha il coraggio di cucinarlo.
Ingresso: 13-22 euro.

Nella giornata di mercoledì, oltre allo spettacolo appena citato, anche il preannunciato laboratorio di danza creativa delle 14,30 all’istituto Falcone con Paola Medeghini, dal titolo “Sentirsi danzare”. Un laboratorio aperto al piacere di fare assieme che guida i partecipanti, attraverso semplici attività di movimento individuali e di gruppo, in un percorso di scoperta del gesto danzato  inteso come esperienza di ascolto del proprio corpo, consapevolezza e cosciente riorganizzazione del  proprio movimento. Una proposta di danza rivolta a qualsiasi persona interessata che non richiede nessuna competenza specifica. Si consiglia un abbigliamento comodo. Prenotazioni al  339 2791645.
Paola Medeghini inizia a studiare danza classica all’età di cinque anni nella  scuola diretta da Lucia Galli Galletti, prima ballerina del teatro alla Scala di Milano, fino al 1989. Si diploma nel marzo 1987 all’Istituto Superiore di Educazione Fisica presso l’Università Cattolica del S. Cuore di Milano. Dopo il diploma inizia l’insegnamento dell’ Educazione fisica nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Insegna danza classica nei corsi organizzati dal Centro Sportivo Italiano. Partecipa a numerosi stage didattici e teorici di danza classica e jazz. Negli anni 1995/96 studia danza jazz a Milano presso la scuola di danza di Marisa Furlani,ballerina del corpo di ballo del teatro G.Verdi di Trieste.Nell’anno 2000 partecipa a seminari di Contact Improvisation, Teatro danza ed a laboratori coreografici. Nell’anno 2004/2005 consegue il diploma di danzeducatrice frequentando il corso organizzato dall’Associazione per le arti Mousikè di Bologna diretto da Franca Zagatti. Attualmente insegna Educazione Fisica presso l’Istituto Professionale per il Commercio G.Falcone indirizzo grafico pubblicitario di Gallarate dove conduce da quest’anno un laboratorio di danza educativa che prevede la realizzazione di un progetto a tema finalizzato a valorizzare l’espressività e la creatività.

E di laboratori, questa volta per bambini e ragazzi, si parla anche alle 17 al teatro delle Arti, con un lavoro sull’identità proposto a bambini e ragazzi dai 9 ai 12 anni, dal titolo “Questo sono io”, in cui i partecipanti saranno invitati a costruire la propria bacheca personale, con i propri ricordi, i propri sentimenti, la propria percezione di sé. La prenotazione è obbligatoria al numero 348.7286133 e i partecipanti sono invitati a portare astuccio completo, con anche forbici e colla, e, se lo desiderano, piccoli oggetti cui sono affezionati.

Alle 21 alle Scuderie Martignoni lezione magistrale  su “La carne del mondo: i sensi e l’esperienza dell’io corporeo” con Salvatore Natoli.
Siamo allocati nel mondo perché corpi, ma ci sentiamo tali solo nel sentire e percepire il mondo. Facciamo, infatti, esperienza del nostro come io-corporeo in vari modi: nella gioia dei sensi – quando viviamo il corpo come un’apertura sul mondo – o nella malattia quando lo patiamo come un  ostacolo. Ha ragione Spinoza: non v’è mai corpo che non sia anche mente, né mente che non sia corpo. Ma i corpi stanno sempre in relazione tra loro ed è solo in questa relazione che diveniamo consapevoli della nostra stessa irripetibile singolarità. E i sensi sono i primi attestarlo: siamo fatti di carne, ma siamo carne del mondo. Infatti, cos’altro è vivere se non sentire il mondo? A prova: non si sente più il mondo quando comincia a venir meno la vita . La cosa è di tutta evidenza.
Salvatore Natoli si è laureato in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano e, dopo aver insegnato presso alcuni dei maggiori atenei italiani, oggi è docente di Filosofia Teorica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano Bicocca. Si è occupato della relazione sussistente tra linguaggio ed etica, giungendo alla formazione di un sistema di pensiero che si appella ad alcuni elementi della tradizione greca in contrasto con la morale giudaico – cristiana. In particolare, egli sostiene la necessità di recuperare alcuni elementi della classicità nel tentativo di fondare una felicità terrena, pur nella consapevolezza dei limiti delle azioni umane e della finitezza dell’uomo. Le sue opere principali sono: Ermeneutica e  genealogia: filosofia e metodo in Nietzsche, Heidegger, Foucault (Feltrinelli, 1981); La felicità. Saggio di teoria degli affetti (Feltrinelli, 1994); Stare al mondo: escursioni nel tempo presente(Feltrinelli, 2002). Il recente Il buon uso del mondo lo riposta ai temi esistenziali a lui cari con una rinnovata profondità teoretica e umana.

Tutte le informazioni sono anche al sito www.filosofarti.it, oltre che ai link dal sito www.teatrodellearti.it.

Gli scritti dei relatori saranno in visione e in vendita nelle librerie del centro di Gallarate: Carù, Rinascita e Biblos.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Marzo 2012
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